Oltre 250 persone alla prima giornata, giovedì 22 novembre, di “Disabilità, fragilità, vulnerabilità, qualità della vita”, convegno nazionale Uneba organizzato in collaborazione con la Scuola superiore di scienze dell’educazione San Giovanni Bosco e con l’Istituto Universitario Salesiano Rebaudengo di Torino, che lo ospita.
Il presidente di Uneba nazionale Franco Massi, nel suo saluto iniziale, ha fatto riferimento al 40° anniversario dell’istituzione del Sistema Sanitario Nazionale (legge 833 1978). “Fin qui ha funzionato – ha detto Massi – ma abbiamo dubbi sulla sua sostenibilità. La spesa farmaceutica, in particolare, ha avuto un’impennata negli ultimi anni”.
“La risposta delle istituzioni ai bisogni spesso è inadeguata,sia nelle forme di coinvolgimento dei soggetti, che nelle risorse messe a disposizione”, ha detto Massi. Ma Uneba comunque garantisce la sua piena e leale collaborazione a Governo nazionale, Parlamento,Regioni e Comuni, Ci sono nuove complesse disabilità che attendono anche le nostre proposte”.
Massi ha poi ricordato che il convegno di Torino prosegue il cammino di quello di Catania sui minori (gennaio 2018) e di Milano sull’assistenza domiciliare (giugno 2018), mentre nel 2019 ci sarà un nuovo convegno dedicato al tema degli anziani.
Massi ha poi annunciato l’avvio della nuova collaborazione con enti locali e mondo della ricerca: l’Università degli Enti del Terzo Settore.
Dopo l’intervento di don Giovanni Morato della Piccola Casa – Cottolengo, don Enzo Barbante della Fondazione Don Gnocchi ha sottolineato che “non basta l’emotività davanti alla fragilità: occorre l’intelligenza. E questa, assieme alla sostenibilità economica, deve essere finalizzata al nostro compito come enti, cioè la prossimità a chi è fragile. Ma in termini innovativi: non basta più la sola centralità della persona, ma ci deve essere l’attenzione alla singolarità della persona”.
Allo stesso modo, il direttore generale dello IUSTO Alessio Rocchi ha rilevato l’importanza di “percepire non solo emotivamente, ma anche cognitivamente la vulnerabilità”, mentre suor Liviana Trambajoli ha aggiunto che “noi operatori possiamo essere mediatori tra chi ci presenta sogni e bisogni, e la loro realizzazione. Dobbiamo vedere la realtà attraverso i loro occhi”
Ivan Raimondi, della Pastorale della Salute della Diocesi di Torino, ha portato a Uneba i saluti di mons.Cesare Nosiglia, vescovo di Torino, e di don Paolo Fini direttore della Pastorale della Salute.
Il ministro per la famiglia e la disabilità del Governo Conte Lorenzo Fontana ha inviato un messaggio di saluto dichiarando la sua intenzione di “valorizzare il partenariato con tutti i soggetti del Terzo Settore, interpretando e promuovendo i cambiamenti necessari nel quadro di una nuova visione del welfare”.
Nel suo articolato intervento di saluto, l’assessore alle politiche sociali della Regione Piemonte Augusto Ferrari ha ripercorso le vicende della progressiva erosione delle risorse per le politiche socioassistenziali. “Ma se il sistema gestisce solo ciò che c’è già, rischia di essere un sistema che certifica e mantiene le disuguaglianze. Per questo dobbiamo favorire l’innovazione delle politiche sociali nei territori. E’ indispensabile arrivare in tempi rapidi a definire nelle politiche di welfare dei Livelli Essenziali che siano garantiti”.
A rappresentare il Comune di Torino e la sindaco Chiara Appendino è intervenuta la consigliera comunale di maggioranza Giovanna Buccolo.
Virginio Bebber, di Aris, ha sottolineato che non basta curare, ma bisogna anche prendersi cura, e prendersi cura non solo delle persone, ma pure delle comunità.
“Per trasformare la fragilità da costo a risorsa dobbiamo puntare sulla persona fragile di cui ci prendiamo cura, e renderla protagonista del suo percorso assistenziale”.
- Ridurre la disabilità dei bambini – Intervento di Alberto Villani della Società Italiana di Pediatria
- Autismo e ricerca traslazionale – Intervento di Antonio Narzisi di irccs Stella Maris
- Servizi più efficienti investendo nella cura delle relazioni – Intervento di Valentina Blandi
Vittorio Ghiotto di Fand Piemonte ha rilevato che è inattivo dall’ottobre 2017 l’Osservatorio
nazionale sul Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. Si attende la nomina del presidente del coordinamento dell’Osservatorio.
Virginio Marchesi, di Uneba, ha fatto il quadro della situazione delle politiche sociosanitarie e fornito alcuni numeri: in Italia ci sono 184 mila posti letto per anziani, 40 mila posti letto per persone con disabilità, 39 mila posti diurni per persone con disabilità.
Alessia Pinzello dell’Inail ha illustrato attività e servizi dell’ente, dal sostegno all’attività sportiva di persone con disabilità fin all’adattamento alla disabilità, e all’abbattimento delle barriere architettoniche, sia a casa delle persone che sul posto di lavoro.
Alberto Fontana del Centro clinico Nemo, fresco vincitore dell’Ambrogino d’Oro, dalla sua condizione di persona con disabilità ha chiesto che l’incontro con il professionista, per chi è come lui, sia davvero un momento di conoscenza reale tra due persone. “Il vostro bene è anche il nostro”, ha chiuso, rivolgendosi alla platea.
Nel suo intervento di taglio filosofico, Simone Olianti ha ricordato che è importante trasformare le proprie ferite in…feritoie attraverso cui la luce passa. “Perfezionismo e rigidità -ha detto Olianti – sono nemici di empatia e ascolto. L’attenzione e il prendersi cura sono la forma piu’ alta di amore”
Oggi e domani saremo anche noi al convegno Disabilità, fragilità, vulnerabilità e qualità della vita, organizzato da @unebanazionale, Scuola Superiore di Scienze dell’Educazione “San Giovanni Bosco” e @IUSTOReba. https://t.co/WIuYTffJy7
— Cottolengo (@Cottolengod) 22 novembre 2018
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