Martedì 1 giugno a Roma in occasione dell’incontro Uneba – sindacati, le proposte di Uneba per il rinnovo del Ccnl, già rese note qui nella loro sintesi, sono state oggetto di una lunga discussione di principio.
L’Uneba ha premesso che la situazione presenta ulteriori aspetti di novità preoccupanti sul versante dei rapporti economici con le Regioni, responsabili per la gran parte dei contributi al settore socio sanitario assistenziale ed educativo. Infatti in taluni casi le assicurazioni precedentemente fornite di riconoscimento degli interventi a sostegno all’assistenza (in base alle quali fu dato il via all’erogazione dell’ultima tranche salariale scadente in febbraio 2010) non sono state ancora seguite da fatti concreti, mettendo in ulteriore difficoltà gli enti e il loro sforzo di garantire qualità del servizio e del lavoro in una cornice di sostenibilità.
La estrema limitatezza delle risorse pone gli enti associati Uneba nell’urgenza della ricerca di efficienza, richiedendo scelte difficili sulle quali l’associazione intende corresponsabilizzare le organizzazioni sindacali. Come ha sottolineato il capo della delegazione trattante di Uneba Ernesto Burattin, le risorse da destinare al fattore lavoro non sono una variabile indipendente dal contesto, bensì un plafond predefinito, da cui gli enti gestori debbono poter ottenere una risultanza di maggiore produttività rispetto alla situazione presente, consapevoli di essere artefici, in questa fase difficile, della propria stessa sopravvivenza.
I sindacati, pur dichiarandosi portatori di logiche diverse, hanno chiesto di entrare nel merito sia delle proposte di intervento specifiche della controparte datoriale sui singoli istituti contrattuali, sia delle proposte contenute nella loro piattaforma. L’Uneba si è riservata di produrre loro, per i prossimi incontri in calendario (il primo è lunedì 21 giugno), un completo articolato contrattuale riformato secondo le proprie esigenze e disponibilità.
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