Le persone con disabilità grave o sindrome di Down avranno priorità nell’accesso ai vaccini.

Lo stabiliscono le nuove “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19” del 10 marzo a cura di Ministero della Salute, Presidenza del Consiglio, Aifa, Agenas, Iss.

Come sintetizza vita.it, le nuove fasce di priorità sono quindi queste:

  • Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave);
  • Persone di età compresa tra 70 e 79 anni;
  • Persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni;
  • Persone con comorbilità di età inferiore a 60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili
  • Resto con meno di 60 anni

Che cosa è “disabilità grave”

Per persone con “disabilità grave” si fa riferimento alla definizione dell‘articolo 3 comma 3 della legge 104/92, cioè “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che e’ causa di difficolta’ di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione” e “la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’eta’, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”.

Inoltre, tutte le persone con sindrome di Down sono considerate “estremamente vulnerabili” e quindi con priorità 1.

Vaccinare subito anche famigliari e caregiver

Assieme alle persone con grave disabilità, hanno massima priorità nella vaccinazione anche “familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto”. (vedi appendice alla tabella 2 nelle Raccomandazioni)

Restano categoria prioritaria, come è stato fin dall’inizio, le comunità residenziali sociosanitarie.

L’impegno della ministra Stefani

Ad anticipare l’inclusione delle persone con grave disabilità e di famigliari conviventi e caregiver tra quelle con priorità massima nella campagna di vaccinazione contro il Covid 19 era stato il ministro per la disabilità Erika Stefani con la sua nota del 12 marzo.  In questo modo Stefani ha tenuto fede a quanto aveva annunciato al momento della sua nomina.

Vaccino subito alle persone con disabilità: Uneba lo sollecitava da settembre 2020

Uneba stessa lo scorso 16 febbraio 2021 aveva inviato una lettera al ministro Stefani, per esprimere  “la nostra totale adesione a quanto da lei affermato relativamente al tema delle “vaccinazioni” che, ad oggi, se hanno visto un rilevante impegno nell’intervenire a favore delle persone non autosufficienti ospiti delle RSA non hanno trovato una
adeguata risposta a favore delle persone disabili ospiti dei servizi residenziali loro dedicati e non
hanno ad oggi affrontato il tema delle persone al loro domicilio e quella delle persone ospiti dei servizi diurni, sia per anziani che per disabili, sia sociosanitari che sociali”.

Già a settembre 2020 Uneba aveva lanciato un appello al presidente del consiglio Giuseppe Conte perché si vaccinassero al più presto gli anziani delle Rsa e le persone con disabilità ospiti delle strutture residenziali.

Qui tutti gli articoli di www.uneba.org sul tema della disabilità

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