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Riforma Terzo Settore – Cosa cambia per gli enti Uneba oggi, e cosa potra’ cambiare in futuro

Aggiornamento 27.7.17- Le slide e le relazioni del convegno
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Ben 220 partecipanti  a “Codice Unico del Terzo Settore e nuova disciplina dell’impresa sociale”,convegno organizzato da Uneba Lombardia all’abbazia di Mirasole di Opera (Mi) lunedì 24 luglio.

Nel suo saluto iniziale, il presidente nazionale Uneba, il bergamasco Franco Massi, ha ricordato  che l’impegno di Uneba nel seguire da vicino l’iter della riforma del Terzo Settore, iniziato già con il convegno Uneba di Firenze il 22.11.2014 e proseguito costantemente, continuerà anche ora, anche perché è previsto che entro un anno il governo possa apportare modifiche ai suoi stessi provvedimenti.

Per l’attenzione dimostrata alle istanze di Uneba nella fase di approvazione dei decreti attuativi della Riforma, il presidente Massi ha rivolto un particolare ringraziamento agli onorevoli Giovanni Sanga, Ezio Casati e Maurizio Bernardo. Quest’ultimo, presente al convegno, ha garantito che darà ascolto e voce al punto di vista degli enti Uneba anche in futuro, ad esempio quando nella legge di stabilità 2018 si potrà intervenire anche su aspetti che riguardano il Terzo Settore.
 
Il cammino della Riforma del Terzo Settore, insomma, non è finito. Oltretutto, come ha ricordato il presidente di Uneba Lombardia Luca Degani, devono ancora essere emanati  22 decreti attuativi relativi al Codice unico del Terzo Settore e 11 decreti attuativi relativi all’impresa sociale. E non termina, ovviamente, neppure l’impegno di Uneba Lombardia a supporto degli enti.

BARONI: TROPPI CONTROLLI SUI NOSTRI ENTI

Nel suo saluto iniziale, il presidente di Uneba nazionale Franco Massi ha ricordato la necessità che le strutture Uneba evolvano in strutture multiservizi, mentre il presidente emerito di Uneba Lombardia Bassano Baroni ha evidenziato la eccessiva crescita del sistema dei controlli – al limite dell’ingerenza- sugli enti del Terzo Settore come quelli associati Uneba.

 

DEGANI: L’UTILE CI SERVE A REINVESTIRE NEL SERVIZIO

Nel presentare le principali novità della Riforma – a partire da quelle in vigore già da gennaio 2018, come l’aumento di detraibilita’ e deducibilita’ delle offerte – , Degani ha evidenziato che questa porta un cambio di paradigma sul concetto stesso di Terzo Settore.
“Passiamo da un mondo in cui pensavamo di essere ente del terzo settore perché svolgevamo attività di utilità sociale a beneficio di svantaggiati, ad un mondo in cui  ente del terzo settore è chi svolge attività di interesse generale, cioè a beneficio della collettività”.

 

Nelle regole sull’impresa sociale, Degani ha ravvisato uno dei punti dolenti della nuova normativa, in particolare dal punto di vista degli enti Uneba.  “Nella logica del legislatore, politici o tecnici, sembra non esistere la possibilità di una fondazione che produca beni o servizi a fini di utilità sociale e possa creare marginalità da reinvestire. Ma noi enti Uneba non possiamo pensare di rinunciare alla marginalità: è lo strumento fondamentale per poter ampliare e differenziare il perimetro dei servizi che offriamo”.

 

Guarda il video della relazione di Degani e dell’intervento di Maurizio Bernardo.

PETRILLO: TRE STRADE POSSIBILI PER GLI ENTI

Marco Petrillo, vicepresidente di Uneba Lombardia, ha evidenziato alcuni nuovi obblighi a carico degli enti, ad esempio.

  • iscriversi al Registro del Terzo Settore
  • depositare il bilancio di esercizio
  • stilare il bilancio sociale (se fatturato sopra 1 milione di euro)
  • avere un organo di controllo interno (obbligatorio per le fondazioni a prescindere dal fatturato)

Petrillo ha sottolineato anche la penalizzazione agli enti che rischiano di dover pagare tasse sull’utile, “e tassare l’utile ammazza le politiche di sviluppo degli enti”, ha rilevato.

Enti come quelli iscritti ad Uneba, ad esempio fondazioni che gestiscono rsa per anziani, hanno davanti a sé tre strade, a giudizio di Petrillo:

    1. diventare enti del terzo settore (ETS), iscriversi al Registro Unico, e verificare se siamo fiscalmente rilevante
    2. diventare impresa sociale per fruire della defiscalizzazione oggettiva
    3. uscire dall’ambito del Codice del Terzo Settore: si subiscono penalizzazioni, ma ci sono anche meno obblighi e adempimenti

“Dal punto di vista nell’Iva, con questa riforma non cambia niente”, ha chiarito nella sua relazione il commercialista Lauro Montanelli, che non ha lesinato critiche alla nuova normativa, a partire ad esempio dal tipo di compiti affidati ai revisori, o sul “caos della vigilanza”.

 


Guarda gli interventi di Petrillo e Montanelli

Massimo Piscetta ha approfondito il nuovo regime del volontariato – ad esempio, le forti agevolazioni per chi intende vestire nell’impresa sociale. Guarda il suo intervento:

 

Nei prossimi giorni metteremo a disposizione su www.uneba.org le slide delle relazioni.

Ad aprire la giornata di studi era stata la messa nell’abbazia di Mirasole con mons.Paolo Martinelli.
Nel pomeriggio, dopo la visita guidata al chiostro dell’abbazia, i lavori di gruppo
Diretta Facebook a cura di Claudio Fantuzzo – Uneba Veneto, fotografie di Carola Colnago – Uneba Lombardia
Prossimo appuntamento Uneba Lombardia: Brescia, 22 settembre, convegno sulla legge Gelli e la responsabilità sanitaria. Maggiori dettagli nelle prossime settimane su www.uneba.org/lombardia

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