Con il bando “Prendiamoci cura” la Regione Veneto mette a disposizione 15 milioni di euro dal Fondo sociale europeo per contributi a fondo perduto per servizi per educativi e per la prima infanzia, per le strutture assistenziali per anziani e persone con disabilità (ad alcune condizioni) e per i Comuni che hanno attivato centri estivi e servizi per minori e famiglie.
“Ci sono strutture e servizi che rischiano di non riaprire- dice nel comunicato stampa della Regione l’assessore regionale alle politiche sociali Manuela Lanzarin. Non possiamo né vogliamo permetterlo, perché i gestori di questi servizi (fondazioni, enti ecclesiastici, cooperative, imprese sociali, enti del terzo settore e del privato sociale) insieme alle amministrazioni comunali, sono l’architrave del welfare di comunità”.
Uneba aveva evidenziato il rischio di chiusura di strutture nel suo appello al sostegno delle strutture sociosanitarie del 7 giugno.
La domanda di contributo per “Prendiamoci cura” si presenta attraverso il sito della Regione Veneto a partire dal 24 luglio. (Quando la pagina per la presentazione delle domande sarà pubblicata sul sito della Regione, metteremo qui il link).
Possono presentare domanda, oltre ai Comuni, anche, spiega il comunicato regionale, “i soggetti privati che erogano servizi all’infanzia, servizi scolastici e altri servizi educativi-assistenziali e socio-assistenziali rivolti ai minori e alle persone anziane non autosufficienti e alle persone con disabilità, le cui attività sono state sospese o hanno subito l’impatto dei provvedimenti di contenimento del coronavirus”.
Nella lettera inviata a Uneba Veneto e alle altre associazioni di categoria, l’assessore Lanzarin spiega nel dettaglio quali saranno le strutture che potranno accedere a contributi.
“Il contributo unitario per le strutture per non autosufficienti non sarà inferiore ai 6 mila euro, aumentati di 100 euro per ogni posto utente offerto” (cioè autorizzato) spiega il comunicato regionale.
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