Il problema della carenza di personale – medici, infermieri, oss…- nelle strutture sociosanitarie, e in particolare nelle Rsa, che Uneba nazionale e le federazioni regionali segnalano da tempo, è molto grave in provincia di Sondrio.
Lo ha segnalato anche Uneba Sondrio in un incontro organizzato con i rappresentanti delle istituzioni.
“La situazione non solo è drammatica, ma tragica.- ha dichiarato il presidente di Uneba Sondrio Aldo Fistolera a La Provincia di Sondrio – Mancano medici, mancano infermieri, mancano operatori socio sanitari e di questo passo presto mancheranno anche i reparti dove ospitare ed assistere gli anziani. Perché dovremo chiuderli. E a quel punto chi si occuperà di loro? Chi potrà prenderli in carico?”.
Molti i passaggi di infermieri dalle Rsa alla sanità pubblica, che lasciano scoperte le Rsa.
“E’ già tardi, lo sappiamo tutti, però se aspettiamo ancora, se tentenniamo, sarà sempre peggio – prosegue Fistolera nell’intervista – perché la domanda di lunga assistenza non verrà meno, anzi aumenterà, ma non trovando più posto dentro la rete delle Rsa, costrette a chiudere reparti per mancanza di personale, si riverserà sulle aziende ospedaliere, perché i nostri ospiti non sono assistibili a domicilio”.
Anche la Rsa di Sondrio (con a consigliera regionale Uneba Lombardia Simona Tachimiri), la Fondazione Visconti Venosta di Grosio (Valentina Tuia) e la Fondazione S. Orsola di Teglio (Donato Valenti) hanno presentato le preoccupanti situazioni dei loro enti a causa della carenza di personale.
Carenza di personale in casa di riposo: il racconto dell’incontro tra Uneba Sondrio e autorità
Sul tema della carenza personale in Rsa a Sondrio, nel video qui sotto l’impegno pubblico preso dal Prefetto Pasquariello a favorire un aiuto reciproco tra azienda ospedaliera e case di riposo e “si eviti che il personale delle case di riposo transiti con immediatezza nelle strutture sanitarie pubbliche (…) cercando di favorire la loro permanenza presso le case di riposo”.
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