Su richiesta della commissione consiliare Sanità del consiglio regionale della Lombardia, l’Irer (Istituto regionale di ricerca) ha realizzato una ricerca sulle rsa lombarde che è stata presentata venerdì 22 nel convegno “La Rsa: governo della risorsa sociale tra crescita, controllo e sviluppo qualitativo”.
L’Irer ha presentato i risultati di un questionario proposto a circa 150 delle 646 rsa della Lombardia, scelte soprattutto nelle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova.
Qui il resoconto dei dati e i commenti degli intervenuti.
Selezioniamo alcuni dati in sintesi:
86% delle strutture censite ha meno di 120 posti letto
47% delle risorse per gli enti vengono dalle rette degli utenti, 42% dal contributo regionale
65% dei costi sono per il personale
Nella totalità o quasi delle strutture indagate le attività infermieristiche, assistenziali, di somministrazione di terapie sanitarie specifiche, riabilitative, psicologiche, animative e – quando presenti – di arteterapia sono comprese nella retta.
Il 34% delle rsa appalta le attività infermieristiche e assistenziali. Più rara, tra il 24 e il 19%, la cessione in appalto delle attività di animazione, psicologiche ed amministrative.
In Lombardia, come in Toscana, esiste un’unica tipologia di servizi per anziani non autosufficienti, contro i 4 della Liguria, 3 dell’Emilia Romagna, 2 del Veneto.
In Lombardia ci sono 646 rsa che offrono 56.298 posti letto accreditati. Un numero da poco aumentato e “più di quelli di tutte le altre regioni messe insieme”, precisa l’assessore regionale al sociale Giulio Boscagli.
Nel dettaglio:
Brescia: 86 (6.024)
Brescia Vallecamonica: 14 (786)
Como: 56 (4.337)
Cremona: 30 (3.746)
Lecco: 25 (1.915)
Lodi: 15 (1.232)
Mantova: 47 (3.135)
Milano: 67 (8.820)
Milano 1: 44 (4.131)
Milano 2: 21 (2.462)
Monza e Brianza: 34 (3.047)
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