Delusione e preoccupazione per l’esito della Riforma del Terzo Settore, che nel settimo anno della sua approvazione è ancora provvisoria. E in particolare per l’ambito tributario e fiscale, in cui tutto è in stallo. In attesa dell’approvazione dell’Unione Europea per la normativa fiscale, approvazione che però il Governo italiano neppure ha ancora chiesto
Delusione e preoccupazione sono il cuore del messaggio che ha lanciato per Uneba Marco Petrillo, presidente della Commissione Fiscale nazionale, nella sua relazione al convegno di Pisa “Welfare di comunità”.
“Le onlus si sentono abbandonate.- attacca Petrillo-. Sono in sospeso sia dal punto di vista tributario che dal punto di vista civilistico. Il settore vive in una incessante incertezza. E a causa di questo regime tributario rimasto zoppo, rischia di perdere credibilità l’intero impianto della Riforma del Terzo Settore”.
Nell’attuazione della Riforma si intravede un rischio: che venga meno il patto con il legislatore, per il quale gli enti servivano i più bisognosi nel territorio, e in cambio il legislatore garantiva agli enti una fiscalità di vantaggio.
La legge delega fiscale (legge 111/23) alla cui attuazione il Governo sta lavorando, affronterà il tema della fiscalità di vantaggio. “E’ fondamentale sensibilizzare i politici sull’importanza di ripristinarla”, ha evidenziato Petrillo.
“Inoltre – insiste Petrillo – occorre mettere mano in merito alla distorsione IVA per i servizi domiciliari che si è ingarbugliata con l’introduzione dell’ETS non commerciale. Oggi si vive il paradosso che le famiglie che ricevono prestazioni domiciliari per disabili e anziani non autosufficienti sono costretti a pagare IVA al 22 per cento, oppure IVA al 5 per cento a secondo del regime giuridico del soggetto erogatore. L’aggravio dei costi per le famiglie diventa insopportabile”.
Qui tutti gli articoli sul convegno Uneba di Pisa
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