Cosa vuol dire educare bene in famiglia?
E’ questa la domanda che si pongono i consultori, ha raccontato don Edoardo Algeri, presidente della Confederazione italiana dei consultori famigliari di ispirazione cristiana, nel suo intervento “Il lavoro nei consultori famigliari: un sostegno alla famiglia in prevenzione” che ha chiuso la prima giornata del convegno “Bambini e ragazzi, quale futuro?”
La risposta, ha spiegato, passa per tante mediazioni personalizzate. “Bisogna adeguarsi alla singolarità di ciascun bambino e dare ad ognuno una risposta appropriata, trovando un equilibrio tra affetti e norme”.
Allo stesso modo, anche il lavoro dei consultori non può fermarsi a modelli fissi. Né limitarsi ai casi più drammatici.
Così don Algeri ha presentato i modi e gli obbiettivi dell’operato dei consultori. “Dobbiamo avere un orientamento alla normalità, a sostenere la quotidianità delle famiglie. Bisogna collocare il lavoro delle famiglie nel contesto del lavoro con tutta la comunità. (…) Non essere come un ambulatorio, ma piuttosto avviare nuove prassi di domiciliarità come l’home visiting per le neo mamme”.
“Vogliamo affiancare al lavoro individuale il lavoro di gruppo e avviare percorsi per genitori che non siano solo di apprendimento frontale, bensì di ascolto reciproco. Serve un incontro con gli altri attori del sistema per fare rete e lavorare assieme. Ma senza dispensarsi dall’intervenire!”
“L’intervento del consultorio deve continuare in più cicli di vita della famiglia : la famiglia cambia, e nel tempo ha bisogno di risposte diverse”.
Da L’Eco di Bergamo del 18 gennaio 2018
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