A seguito di nuove sentenze sul tema della compartecipazione alla retta da parte della persona malata di Alzheimer accolta in Rsa e ai molti articoli apparsi al riguardo, Uneba Lombardia, in una circolare ai suoi associati, ha diffuso un approfondimento sul tema. Lo proponiamo qui di seguito.
Le tesi in base alle quali soggetti affetti da malattia di Alzheimer avrebbero diritto a ricevere gratuitamente le prestazioni in Rsa paiono fondate esclusivamente su due pronunce della Corte di Cassazione (n. 4558/2012 e n. 22776/2016) e prive di apprezzabile sostegno normativo. Infatti, tali sentenze, sono state pronunciate dalle Suprema Corte con riferimento a casi di specie risalenti al 1990 e al 1992, quando vigeva un contesto normativo completamente diverso dall’attuale.
Alla luce del vigente quadro normativo – nazionale e regionale – ritenere applicabili per analogia tali pronunce, oltre ad essere giuridicamente criticabile, porterebbe a manifesta iniquità oltre a mettere in crisi la sostenibilità economica del Servizio Sanitario Nazionale. Infatti, la normativa applicabile per identificare i soggetti tenuti al pagamento dei servizi di natura sociosanitaria è costituita dal DPCM 14/2/2001 e Dpcm 29/11/2001 (i cui contenuti sono stati oggi confermati dal Dpcm 12/1/2017 istitutivo dei Nuovi Lea) ove è chiaramente espresso il principio di compartecipazione ai costi tra SSN e Comune/Utente in Rsa, ovvero l’unità di offerta che Regione Lombardia, con dgr 64515/1995, ha identificato come appropriata per la presa in carico dei malati di Alzheimer.
Riteniamo inoltre doveroso informare che la recente sentenza del Tribunale di Monza n. 617/2017 è stata appellata avanti la Corte d’Appello di Milano e che nel panorama giurisprudenziale vi sono diverse pronunce che paiono correttamente applicare la normativa vigente. Tra queste segnaliamo e alleghiamo la pronuncia del Tribunale di Milano del 2016 n. 1003, la sentenza del 17/6/2017 emessa dal Tribunale di Trieste, la sentenza del Tribunale di Padova n. 2552/2016, oltre all’illuminante pronuncia del Consiglio di Stato N.2046/2015.
Uneba, infine, invita i propri associati a comunicare le eventuali posizioni giudiziali o stragiudiziali aperte aventi ad oggetto la contestazione della legittimità della richiesta di pagamento della retta di ricovero di un malato di Alzheimer al fine di poter portare all’attenzione dell’Assessorato Welfare di Regione Lombardia il problema, sostenuto da evidenze statistiche.
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tra una settimana dimettono mia mamma dalla struttura ospedaliera Ambrosiana di Cesano Boscone e non riusciamo a trovare una struttura R.S.A. gratuita in quanto la nostra situazione finanziaria e precaria preciso che mia mamma e allettata e non collaborativa e sarebbe difficoltoso curarla in casa vi ringrazio anticipatamente
Umberto Calia