Non hanno nessuna responsabilità per la situazione, ma ne stanno pagando lo scotto maggiore. E ora rischiano di perdere anche un appuntamento atteso da un intero anno.
I tremila ragazzi di aree, famiglie e situazioni disagiate assistiti a Napoli dagli enti soci Uneba patiscono sulla loro pelle il persistente ritardo del Comune di Napoli nel pagare agli enti le quote di mantenimento per il servizio che svolgono. Un ritardo, che, come noto, ha causato l’accumularsi di un debito enorme verso gli enti, che ora non sono più in grado di sostenere i bilanci.
Come ha denunciato il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo in una dichiarazione all’Ansa, “I nostri enti di beneficenza e di assistenza ogni giorno si trovano a fronteggiare difficoltà sempre più gravi. Ad esempio a Napoli le colonie estive da noi organizzate per tremila ragazzi rischiano di saltare perché il Comune è in ritardo con il pagamento delle rette. E così i più deboli rischiano di essere più danneggiati”.
Molti istituti per minori soci Uneba infatti, organizzano ogni anno, tra giugno e luglio, dei soggiorni, tipicamente di 20-25 giorni, al mare, nelle località della costa campana, per offrire dei giorni di svago ai ragazzi, che attendono con entusiasmo queste vacanze.
E invece… il Comune continua a non pagare quanto dovuto agli enti Uneba. Di recente gli assessori Riccio e Realfonzo si erano pubblicamente impegnati a versare un milione di euro, da ripartire tra le istituzioni creditrici, entro la prima quindicina di giugno. Si tratta di solo una piccola parte del debito pregresso. Eppure, sembra che nemmeno questa promessa verrà mantenuta.
A questo punto gli enti Uneba si trovano in grandissima difficoltà, e le colonie rischiano di saltare. Qualcuno ha sospeso la loro organizzazione; qualcuno, che si era cominciato a muovere perché tutto fosse pronto per questi soggiorni marini, rischia di dover accumulare ulteriori, pericolosi debiti per garantire ai bambini e ai ragazzi quello che, per senso di responsabilità e di umanità, non vorrebbero negare.
Di fronte a questa situazione in continuo aggravamento, Pirillo rivolge un appello anche ad un figlio illustre di Napoli, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Mi rivolgo a lui perché intervenga con la sua autorevolezza e la sua sensibilità per i problemi di Napoli, per fare in modo che tremila minori che vengono da famiglie disagiate non siano lasciati per strada, alla mercè di situazioni a rischio e possibili prede della delinquenza”.
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