“La vera ricchezza sono le persone – Per una cultura della cura” è il tema della Veglia per il lavoro organizzata dall’Arcidiocesi di Milano in vista della Festa dei lavoratori del 1 maggio: si è svolta giovedì 28 aprile all’Opera San Vincenzo.
Guidata dall’arcivescovo mons. Mario Delpini, ha posto al centro dell’attenzione il settore sociosanitario, e ha dato voce a testimoni e relatori espressione di Uneba Lombardia.
Veglia per il lavoro 2022- articolo su ChiesadiMilano.it
“Le persone che operano nel settore socio-sanitario hanno bisogno loro stessi di una cura non paternalistica o di una rivendicazione vittimistica, ma di attenzione vera in un momento di snodo come quello attuale, con il Pnrr e la riforma della sanità lombarda quale sistema di prossimità”, ha detto Virginio Brivio di Fondazione Sacra Famiglia, ente associato Uneba Lombardia.
“Credo che il Covid abbia drammaticamente fatto emergere la necessità di essere ascoltati, di sedere ai tavoli istituzionali per la programmazione territoriale, valorizzando esperienze e professionisti di un settore che non può più essere solo il fratello povero della sanità” , è un passaggio dell’intervento di Stefania Pozzati di Fondazione Sacra Famiglia
“C’è una differenza abissale tra fare ed essere infermiere, tra curare e prendersi cura, che va oltre l’approccio tecnico, implicando un coinvolgimento personale. Come ci insegna don Gnocchi, viene prima l’uomo che la malattia”, le parole di Maria Concetta La Corte, infermiera con la Fondazione Don Gnocchi, ente associato Uneba Lombardia.
“Ho imparato a considerare il paziente non come oggetto difettoso, che ha bisogno di un intervento per tornare a funzionare, ma come una persona che, nonostante la propria sofferenza, ha risorse a cui attingere e da mettere in campo” ha raccontato Raffaella Fioravanti, fisioterapista alla Fondazione Don Gnocchi.
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