Un nuovo modello di presa in carico e un ripensamento dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio: sono le prospettive del nuovo disegno di legge delega sui servizi per gli anziani.
Ma per attuare davvero il cambiamento è fondamentale il contributo degli enti del Terzo Settore sociosanitario, tra cui tantissimi enti Uneba: lo sottolinea in un questa lettera a QuotidianoSanità Stefania Pozzati, Direttore sociale di Fondazione Sacra Famiglia e Coordinatrice della commissione regionale Anziani di Uneba Lombardia.
Con la previsione dei Punti Unici di Accesso si va, scrive Pozzati, “nella direzione di costruire un nuovo modello di presa in carico: un modello che finalmente esca davvero dalla logica prestazionale e agisca attraverso la reale integrazione delle prestazioni e delle risorse disponibili. Per realizzare questo obiettivo risulta infatti fondamentale integrare il processo di valutazione dei Pua con la rete di risorse, competenze e servizi messi a disposizione dalle realtà del Terzo Settore.
Del resto, la riforma arriva in un momento in cui il ripensamento del sistema dei servizi sanitari e sociosanitari non può prescindere da una valutazione tecnica il più possibile coerente con i bisogni del territorio, spesso diversi anche all’interno della stessa Regione, con risorse non più in linea con l’evoluzione dei bisogni e con le competenze tecniche oggi a servizio della rete ospedaliera e di assistenza. Contributo questo, che può venire solo dal coinvolgimento reale degli enti del Terzo Settore come Fondazione Sacra Famiglia che, anche tramite Uneba e il dialogo con le istituzioni, devono poter contribuire alla traduzione e realizzazione dei principi contenuti nel Ddl, per costruire finalmente un nuovo innovativo modello di presa in carico delle persone anziane”.
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