In occasione del suo viaggio a Torino per l’ostensione della Sindone, domenica 2 maggio papa Benedetto XVI ha fatto visita alla Piccola casa della Divina Provvidenza, più nota come Cottolengo, di Torino, struttura associata a Uneba Piemonte.
“Cari malati – ha detto il papa al Cottolengo – , voi svolgete un’opera importante: vivendo le vostre sofferenze in unione con Cristo crocifisso e risorto, partecipate al mistero della sua sofferenza per la salvezza del mondo. (…) Cari fratelli e sorelle, tutti voi che siete qui, ciascuno per la propria parte: non sentitevi estranei al destino del mondo, ma sentitevi tessere preziose di un bellissimo mosaico che Dio, come grande artista, va formando giorno per giorno anche attraverso il vostro contributo. Cristo, che è morto sulla Croce per salvarci, si è lasciato inchiodare perché da quel legno, da quel segno di morte, potesse fiorire la vita in tutto il suo splendore. Questa Casa è uno dei frutti maturi nati dalla Croce e dalla Risurrezione di Cristo, e manifesta che la sofferenza, il male, la morte non hanno l’ultima parola, perché dalla morte e dalla sofferenza la vita può risorgere. (…) In questo luogo, allora, comprendiamo meglio che, se la passione dell’uomo è stata assunta da Cristo nella sua Passione, nulla andrà perduto. Il messaggio di questa solenne Ostensione della Sindone: Passio Christi – Passio hominis, qui si comprende in modo particolare”.
- qui il testo integrale del discorso di papa Benedetto XVI al Cottolengo
- qui l’articolo del quotidiano La Stampa sulla visita al Cottolengo
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