Trovate qui o potete sfogliare sotto il comunicato di Uneba Piemonte, con Amedeo Prevete, e di Anaste Agidae ed Aria del Piemonte, a commento della delibera della Regione Piemonte su dimissioni protette al domicilio e nelle Rsa.
Questa delibera, spiega il comunicato stampa della Regione, prevede che “gli ultra65enni non autosufficienti o le persone i cui bisogni sanitari e assistenziali sono assimilabili a quelli di un anziano non autosufficiente potranno essere dimessi dall’ospedale e presi temporaneamente in carico presso il loro domicilio da personale di Rsa autorizzate, oppure direttamente in una Rsa, secondo percorsi di continuità assistenziale a carico della Sanità”.
Non sono presenti grosse differenze migliorative rispetto ai vecchi provvedimenti che disciplinavano le due materie, notano le associazioni, che evidenziano 4 principali criticità sulle norme presenti in materia di domiciliarità e 4 principali in materia di dimissioni protette.
Nello stesso comunicato, Uneba Piemonte, assieme alle altre associazioni, evidenzia anche alcuni punti poco chiari in merito all’applicazione dell’ordinanza del ministro Speranza sulle visite nelle strutture. E lancia una proposta alla Regione Piemonte: “considerata l’impossibilità di eseguire in modo serio e continuativo il tampone rapido ai parenti, proponiamo alla Regione Piemonte, benché la nostra situazione economica è già fortemente compromessa, che le Strutture si facciano carico del costo di acquisto del tampone rapido antigenico ma la Regione si impegni a fornirci le risorse professionali per l’esecuzione dello stesso ”
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