Martedì 3 novembre la giunta regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge 3773 “Misure urgenti per la continuità delle prestazioni residenziali del servizio sociosanitario in emergenza, per il potenziamento delle dotazioni di protezione individuale e medicali a favore della medicina territoriale e delle rsa e per il potenziamento dell’assistenza sanitaria in collaborazione con le università sedi delle facoltà di Medicina e Chirurgia – modifica all’art. 3 della l.r. 4/2020”
Il progetto di legge prevede, per eli erogatori sociosanitari accreditati e a contratto di prestazioni residenziali a favore degli anziani non autosufficienti, incrementi delle tariffe, per il periodo di emergenza, su posto letto occupato accreditato e a contratto per tutte le prestazioni rese e certificate mediante i flussi regionali, in considerazione della riduzione del numero di posti letto occupati dovuta alla necessità di rispettare gli indirizzi regionali e nazionali per far fronte all’epidemia.
L’incremento tariffario di cui al comma 1 a carico del sistema sociosanitario è calcolato come differenza tra il costo sanitario medio a giornata per le classi sosia 1 e 2, in applicazione delle determinazioni della Giunta regionale in materia di incidenza dei costi sanitari, e la tariffa erogata per il singolo posto letto occupato per le stesse classi sosia 1 e 2.
Attenzione: è solo un progetto di legge. Perché diventi legge – e quindi perche’ ci siano gli incrementi delle tariffe a favore degli enti previsti, molti dei quali sono associati Uneba- bisogna aspettare che il progetto sia approvato a maggioranza dal consiglio regionale della Lombardia. Il Consiglio potrebbe anche decidere di modificare il testo del progetto di legge.
1 Commento presente
Eugenio Aimi
4 Novembre 2020 - 16:08Buongiorno, dunque, ricapitolo per brevità e sintetizzo
1) alle RSA è stato impedito di effettuare le sostituzioni su posti vuoti (sia a contratto che non a contratto) epr lasciare i posti DISPONIBILI per le necessita del SSR; = Mancate RETTE e Mancata contribuzione FSR
2) Alle RSA è stato reso non possibile di inviare i pazienti covid+ anche sintomatici e con sintomi pesanti alle strutture ospedaliere nella fase di pandemia acuta – Quindi hanno gestito soggetti non di utenza tipica con necessità di LEA estremamente superiori a quelli per le quali sono remunerate a budget;
3) alle RSA sono state IMPOSTE una serie di prestazioni e di attenzioni supplementari generalizzate nei confronti dell’Utenza da Regione e ATS che hanno incrementato i livelli di prestazioni rese e di costi;
4) Regione ha inviato in RSA per sgravare i reparti ospedalieri un discreto numero di soggetti (Covid postivi o covid negativi) con invio da centrale Unica e piattaforma Priamo su posti definiti di utenza NON tipica e precisamente di Post Acuti, la tariffa inizialmente definita come al massi di E 140 è poi statta determinata in € 120 die con divieto di esposizione della retta;
REGIONE RICONOSCE O RICONOSCERA’:
1) € 8 pro die per la sola utenza a contratto per colmare i posti vuoti determinati da DGR di Regione e per compensare dei maggiori oneri NEL LIMITE DEL BUDGET ANNO 2020 DI STRUTTURA
2) € 40 per ciascun giorno di positività covid della utenza già degente sui posti a contratto NEL LIMITE DEL BUDGET
3) € 120 per ciascun soggetto inserito da cantrale unica pro die NEI LIMITI DEL BUDGET
QUINDI, IN PRATICA, con il progetto di legge copre i vuoti determinati da determinazioni regionali e satura il budget
NON REMUNERA AFFATTO con quota aggiuntiva perchè sforano i budget i covid positivi
NON REMUNERA I PRIAMO PROVENIENTI DA CENTRALE UNICA in quanto ESUBERANO IL BUDGET per i quali si percepisce la sola tariffa media sosia già a budget e PER I QUALI VIENE CAUSATO UN DANNO ECONOMICO DERIVANTE DALLA MANCATA ESPOSIZIONE DELLE RETTE.
E queste sono le agevolazioni per le strutture? Le paroline magiche di “nei limiti del budget” significano che SONO QUASI TOTALMENTE FITTIZIE !!!!!!!!!!!!!!!! Chiedo per un amico “Dobbiamo anche ringraziare e genufletterci?”
Eugenio Aimi