La Giunta regionale del Lazio ha approvato con la dgr 124 del 24 marzo 2015 la nuova normativa sui requisiti minimi per l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento delle strutture socio-assistenziali residenziali e semi-residenziali per minori, disabili, anziani e persone con problematiche sociali.
In 4 pagine di allegato della delibera sono indicati requisiti di qualità del personale, requisiti di qualità organizzativo gestionali, indicazioni per la valutazione del servizio.
L’obbiettivo dichiarato dalla giunta è liberare le strutture da una serie di obblighi considerati eccessivi.
In particolare, si spiega nel comunicato della giunta regionale sulle nuove regole per l’autorizzazione, “nelle strutture semiresidenziali per anziani si passa a un operatore ogni dieci utenti anziché sei, mentre in quelle per disabili si potrà avere un educatore ogni dieci ospiti anziché uno ogni tre. Nelle strutture di tipo familiare e comunitario, come le case famiglia e i gruppi appartamento, di notte sarà obbligatoria la presenza di un solo educatore anziché due, lo stesso per gli operatori nelle comunità alloggio per anziani”
Vengono inoltre ridefiniti i titoli formativi e professionali. Ad esempio, gli operatori socio-sanitari, se sprovvisti del diploma dovranno avere un’esperienza professionale almeno quinquennale.
Normate anche nuove forme di assistenza residenziale “leggera” come i programmi per la semi-autonomia di disabili, donne in difficoltà, persone con disagio sociale e per i ragazzi che al compimento dei 18 anni devono lasciare le strutture per minori.
Presto arriverà anche una riforma dei requisiti per l’accreditamento delle strutture che fanno assistenza domiciliare, ha annunciato l’assessore al sociale Rita Visini.
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vorrei avere la normativa x apertura comunità’ alloggio e n massimo di utenti da poter ospitare
grazie
Buongiorno, può rivolgersi a info.lazio@uneba.org