“E’ saltato il sistema del welfare territoriale calabrese sia sanitario che socio-sanitario che socio-assistenziale”. Lo afferma Uneba Calabria in un comunicato stampa condiviso con Anaste e Agidae,
“Ad aggravare una situazione già particolarmente critica si aggiunge anche la predisposizione dei parametri di misurazione dei Lea su dati inesatti – denunciano – il rilevamento del fabbisogno di salute dei cittadini utilizzato è quello del 2013. I cittadini calabresi, in pratica, non hanno più diritto di curarsi”.
Lo stesso decreto che si affida ai parametri 2013 prevede che “le Rsa medicalizzate e le strutture per le demenze, ancora quasi inesistenti in Calabria, non presentino propri posti letto. In Calabria i posti letto delle Rsa medicalizzate e per le demenze sono considerati all’interno del numero dei posti letto per anziani”.
Le conseguenze della politica regionale? Gli enti, nota Uneba, sono costretti a” ritardare il pagamento degli stipendi verso i lavoratori; ritardare i pagamenti verso i fornitori e professionisti; rateizzare i contributi verso l’Inps; rateizzare il pagamento delle imposte verso l’Erario; ricorrere all’addebitamento bancario e per alcune di esse a ricorrere al concordato preventivo in continuità aziendale”.
Qui tutti gli articoli di www.uneba.org sulla Calabria e sulle battaglie e proteste che Uneba Calabria e le altre associazioni di categoria portano avanti da anni.
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