La risoluzione 141/E del 4 giugno 2009 dell’Agenzia delle entrate indica alcuni criteri.
Il caso analizzato dall’Agenzia delle Entrate riguarda un Club che offre ai soli soci la possibilità di usufruire di appartamenti di diverso pregio e di servizi connessi quali reception, utilizzo area fitness, tv satellitare, etc.. Nel caso esaminato le quote dei soci sono diversificate in base alla categoria degli appartamenti e dei servizi usufruiti.
Per l’Agenzia delle Entrate tale Club non può accedere al regime agevolato degli enti non commerciali in quanto svolge un’attività complessa svolta con caratteri tipici della commercialità.
Secondo l’Agenzia non ha rilevanza il fatto che l’ente svolga solo le prestazioni stabilite dallo statuto, né che svolga le proprie attività esclusivamente nei confronti dei propri associati.
Di fatto l’Agenzia ribadisce che la commercialità va analizzata con riguardo a parametri oggettivi, che prescindono dalle motivazioni del soggetto che le svolge.
Al fine di stabilire se l’attività sia commerciale o meno bisogna innanzitutto vedere se la stessa è riconducibile tra quelle elencate dall’articolo 2195 del Codice civile (attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi, di intermediazione nella circolazione di beni, di trasporto). In subordine, per le prestazioni non contemplate dall’art. 2195, va considerato se l’attività viene svolta con organizzazione in forma d’impresa, ossia con connotati tipici della professionalità, sistematicità e abitualità (non sempre di facile individuazione).
Le considerazioni svolte dall’Agenzia delle Entrate sono di particolare importanza al fine di individuare l’orientamento dei controlli fiscali nei confronti degli enti non commerciali
Donatello Ferrari
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