Domenica 12 e lunedì 13 giugno gli elettori saranno chiamati ad esprimersi su alcuni quesiti referendari.
Le operazioni elettorali inizieranno sabato 11 giugno e termineranno (probabilmente, vista la brevità dello scrutinio) lunedì 13 giugno, quindi senza prolungamento a martedì.
A chi spettano i permessi elettorali?
I permessi elettorali spettano a tutti i componenti delle commissioni elettorali, e precisamente:
- presidente del seggio
- scrutatori
- segretario
Inoltre sono destinatari dei permessi stessi anche coloro che intervengono per verificare la regolarità delle operazioni elettorali, nello specifico i rappresentanti dei promotori dei referendum.
Quante sono le giornate di permesso?
Secondo l’art.119 del dpr 361/57, ai dipendenti impegnati nelle operazioni elettorali spettano tante giornate di assenza dal lavoro quante quelle di impegno presso il seggio elettorale.
Una nota sentenza della Cassazione (n.11830/01) indica come giornate di impegno tutte quelle prestate presso il seggio, anche se per poco tempo. Sarebbe il caso tipico degli scrutini del referendum che si protraessero eventualmente oltre le ore 24.00 di lunedì 13 giugno.
I lavoratori chiamati al seggio avranno pertanto diritto ad assentarsi dal lavoro da sabato 11 fino a lunedì 13 giugno senza alcuna decurtazione della retribuzione.
Inoltre avranno diritto ad un riposo compensativo per la coincidenza del proprio riposo settimanale in uno dei tre giorni tra sabato 11 e lunedì 13, ivi compresi coloro che, per effetto dei turni di servizio, osservano riposo settimanale in giornata non necessariamente coincidente con la domenica. In tale ipotesi, peraltro, non spetterà alcun giorno compensativo se il riposo settimanale cadrà in giornata diversa da sabato, domenica o lunedì.
Spetterà invece un giorno a casa se il riposo settimanale cade di sabato, domenica o lunedì e l’orario di lavoro è distribuito su 6 giorni settimanali; due giorni se l’orario di lavoro è distribuito su 5 giorni settimanali ed entrambi i giorni non lavorativi cadono di sabato, domenica o lunedì. Se invece uno solo dei due giorni non lavorativi cadesse di sabato, domenica o lunedì si avrà comunque diritto ad un solo giorno di riposo compensativo.
O il riposo compensativo, o la retribuzione
In alternativa al riposo compensativo, è facoltà dei lavoratori chiedere che le giornate sopra indicate siano retribuite secondo le modalità che seguono:
- nessuna quota ulteriore di retribuzione se il loro riposo settimanale cada in giornata diversa da sabato, domenica o lunedì.
- una quota ulteriore di retribuzione se il loro riposo settimanale cade di sabato, domenica o lunedì ed il loro orario di lavoro è distribuito su 6 giorni settimanali
- due quote ulteriori di retribuzione se il loro orario di lavoro è distribuito su 5 giorni settimanali ed entrambi i giorni non lavorativi cadono di sabato, domenica o lunedì. Se uno solo dei due giorni non lavorativi cadesse di sabato, domenica o lunedì si avrà diritto ad un solo giorno di retribuzione aggiuntiva).
I giorni di riposo compensativo potranno essere fruiti a partire da martedì 14 giugno.
La documentazione necessaria per i permessi elettorali
Come per tutte le altre assenze, il lavoratore dovrà preavvisare il datore di lavoro dell’assenza per la partecipazione alle operazioni elettorali. La dimostrazione dell’avvenuto servizio presso il seggio elettorale avverrà mediante presentazione del certificato di chiamata compilato e vidimato dal presidente del seggio elettorale (la vidimazione verrà effettuata dal vice presidente per il certificato del presidente).
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inell’atto costitutivo del comitato promotore di un referendum può essere indicato il nome di un partito o associazione, oppure i soci devono essere tutte persone fisiche?