Nonostante le promesse di stabilizzare l’istituto del 5 per mille in favore del mondo non profit, della ricerca scientifica e sanitaria e dell’università, a tutt’oggi la proroga del 5 per mille per il 2010, redditi 2009, è demandata ad un prossimo emendamento alla legge finanziaria.
A destare qualche perplessità sull’argomento 5 per mille ha contribuito nei giorni scorsi la pubblicazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate della bozza di modello Cud 2010 per i redditi del 2009. In questa prima bozza è stato cancellato il quadro relativo alla destinazione del 5 per mille dell’irpef.
L’Agenzia delle Entrate è intervenuta sull’argomento con il comunicato stampa del 13 ottobre scorso, in cui sottoline che la bozza pubblicata “non contiene, per ora, il riquadro per la scelta del 5 per mille solo perché, data la struttura della legge finanziaria, si è in attesa della proroga che sarà disposta, come di norma, per emendamento” .
Una seconda notizia contenuta nello stesso comunicato riguarda il reperimento dei fondi da destinare al 5 per mille 2010. Come anticipato dal ministro Giulio Tremonti, “i fondi dello scudo fiscale saranno destinati innanzitutto a finanziare proprio il 5 per mille”.
Le sorti del 5 per mille dipenderanno quindi dal buon esito dell’operazione dello scudo fiscale.
Commento: condannati alla precarietà
E’ del tutto evidente come tali scelte stiano andando in senso contrario alla stabilizzazione del 5 per mille, portando il mondo non profit al massimo della precarietà. Ancora una volta non si è tenuto seriamente conto del terzo settore, che per operare e pianificare i propri investimenti ha bisogno di regole chiare e risorse stabili.
Donatello Ferrari
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