Proprio non c’è pace per il 5 per mille!
A fronte di tante promesse di stabilizzazione dell’istituto del 5 per mille, lo stesso rimane del tutto incerto, ancorato a politiche ed opportunità di bilancio più o meno dichiarate dal Governo.
La riproposizione dell’agevolazione attraverso la decretazione d’urgenza, proposta anno per anno, in prossimità della stagione delle dichiarazioni dei redditi, costringe gli enti non profit a corse folli per rispettare i vari adempimenti necessari all’accreditamento, impedendo di fatto una corretta programmazione di medio e lungo termine degli investimenti ed attività dell’ente.
In questo ambito di incertezza ben si colloca l’adempimento della rendicontazione. La Finanziaria 2008 (L. 24/12/2007 nr.244) ha introdotto l’obbligo per gli enti beneficiari del 5 per mille di redigere entro un anno dalla ricezione delle somme ad essi destinati, “[…] un apposito e separato rendiconto dal quale risulti, anche a mezzo di una relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparente la destinazione delle somme ad essi attribuite” (art.3, comma 6).
L’articolo 8 del dpr 19/03/2008 stabilisce che il rendiconto in questione deve essere redatto utilizzando l’apposito modulo reso disponibile sui siti istituzionali dei Ministeri competenti. Ed ancora, lo stesso articolo stabilisce che gli enti che hanno percepito importi pari o superiori a 15.000 euro devono trasmettere entro 30 giorni dalla data ultima prevista per la compilazione, il rendiconto e la relazione illustrativa al Ministero competente alla erogazione delle somme, per consentirne il controllo.
Senonchè, ad oggi, del modulo promesso non c’è alcuna traccia; se a questo aggiungiamo che le prime somme del 5 per mille sono state corrisposte a fine 2008, e nel 2009, ben si comprende lo smarrimento degli operatori degli enti.
In particolare:
1) Da quando si applica la rendicontazione? Dal 5 per mille 2008 (redditi 2007) ancora da incassare? O già dal precedente 5 per mille 2007 (redditi 2006), incassato nel 2009? Il precedente 5 per mille 2006 (redditi 2005), incassato nel 2008, dovrebbe essere fuori dai giochi.
2) Come possono essere utilizzate le somme del 5 per mille? Devono essere destinate ad uno specifico progetto o possono coprire le spese ordinarie dell’ente? Molti mi hanno fatto queste domande. Nel silenzio del legislatore – sull’argomento non è stata sprecata alcuna norma, risoluzione, circolare esplicativa o altro- ritengo che le somme del 5 per mille possano essere utilizzate per le spese ordinarie dell’ente. Ovviamente il tutto dipende anche dalla promozione che l’ente fa del proprio 5 per mille. Mi spiego meglio; se la promozione dell’ente è “faccio queste attività istituzionali, datemi il 5 x mille per finanziarle”, non vedo alcun problema alla destinazione delle somme alle attività ordinarie. Se invece l’ente dice “datemi il 5 x mille perché così costruiamo un pozzo in Etiopia”, trattasi di promessa in pubblico ed al pubblico, di conseguenza la destinazione delle somme è delineata.
Su tali argomenti è auspicabile un chiarimento del legislatore.
Nell’attesa, in considerazione del fatto che le somme in questione rappresentano pur sempre una raccolta fondi, si ritiene comunque opportuno redigere un rendiconto separato degli importi incassati a titolo di 5 per mille da allegare al bilancio annuale, illustrando in maniera chiara e trasparente l’utilizzo che se ne è fatto. Per mal che vada la considereremo una esercitazione generale.
Donatello Ferrari
1 Comment
argomento molto interessante per il volontariato.
saluti
franco fiorentino