Senza aiuti da Regione e Governo le strutture per anziani in Emilia Romagna, in particolare quelle medio piccole, rischiano la chiusura.
E’ il grido d’allarme di Uneba Emilia Romagna , Anaste Bologna Emilia Romagna e Legacoop Emilia Romagna, lanciato in occasione di un convegno Anaste
“Mancano i fondi e gli investimenti. – si legge nel comunicato stampa del convegno – Da 12 anni non si muove nulla e le rette sono ferme. Guardando al presente e alle opportunità del PNRR, non si rintraccia tra i beneficiari il sociosanitario. Sono a rischio chiusura le strutture medio piccole perché non possono affrontare le sfide complesse che appartengono alla terza età. I bisogni dei nostri anziani diventano sempre più complessi e richiedono figure sanitarie altamente formate e competenti, integrate in equipe multiprofessionali e multidisciplinari”.
“Pur riconoscendo l’impegno della Regione Emilia-Romagna nel mantenere il Fondo per la Non Autosufficienza che garantisce i servizi ad oltre 25.000 persone -dichiarano Fabio Cavicchi commissario di Uneba Emilia Romagna e Alberto Alberani Responsabile Area Welfare Legacoop Emilia-Romagna – , ci preme sottolineare che in questo ultimo triennio, dopo l’aumento dei costi connesso al Covid e l’aumento dei costi relativo ai costi energetici e all’ inflazione, le tariffe definite all’ inizio dell’accreditamento stanno determinando gravi perdite economiche ai gestori dei servizi. Questi aumenti hanno determinato una situazione che dopo tre anni di perdite non può perdurare oltre. È urgente quindi un adeguamento delle tariffe per evitare la chiusura di servizi che si configurano come servizi essenziali per le persone anziane e le persone con disabilità non autosufficienti”.
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