L’Emilia Romagna ha approvato una legge sul caregiver famigliare.
Le “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare” sono contenute nella legge regionale 2/2014.
Per caregiver familiare si intende la “persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura nell’ambito del piano assistenziale individualizzato (di seguito denominato PAI) di una persona cara consenziente, in condizioni di non autosufficienza o comunque di necessità di ausilio di lunga durata, non in grado di prendersi cura di sé”. E’ riconosciuto come “componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari”.
Il caregiver, prevede la legge, esprime la “disponibilità a svolgere la propria attività volontaria di assistenza e cura, ad avvalersi di supporti formativi e di forme di integrazione con i servizi sociali, socio-sanitari e sanitari”: il PAI stabilisce il suo ruolo e i suoi impegni.
Quanto al supporto ai caregiver, la Regione promuove forme di sostegno economico attraverso l’erogazione dell’assegno di cura e di interventi economici per l’adattamento domestico, può favorire accordi con le assicurazioni per polizze di infortuni o responsabilità civile per l’attività svolta all’interno del Pai, ma anche “promuove intese ed accordi con le associazioni datoriali, tesi ad una maggior flessibilità oraria che permetta di conciliare la vita lavorativa con le esigenze di cura”.
Comuni e aziende sanitarie offrono al caregiver la formazione e il sollievo, di emergenza o programmato.
L’esperienza di caregiver può diventare credito formativo per l’accesso ai corsi per operatore socio sanitario.
Le rappresentanze dei caregiver sono sentite nell’ambito della programmazione sociale, socio-sanitaria e sanitaria nelle forme e nei modi previsti dalla legge regionale 12 marzo 2003, n. 2.
L’attuazione della legge è senza oneri nuovi o aggiuntivi per il bilancio regionale.
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