Per la pandemia e per le sue conseguenze, gli enti sociosanitari e socioassistenziali hanno sostenuto costi maggiori del previsto (Dpi, personale, formazione…) e avuto meno entrate: gli enti gestori si aspettano dallo Stato un ristoro. In che modo?
- autorizzando le regioni a rimborso “fuori budget” dei maggiori costi sostenuti dalle strutture direttamente impegnate nel Covid
- pagando agli enti le somme comunque previste dal budget pre-pandemia
- con un incremento almeno temporaneo delle tariffe a regime.
E’ questa una delle proposte di emendamento al decreto Rilancio presentate il 1 luglio al Governo dai rappresentanti degli enti privati gestori di servizi sociosanitari o socioassistenziali: Uneba, Aris, Agidae, Anaste e Agespi.
Entro il 18 luglio il decreto Rilancio deve essere convertito in legge.
Le altre proposte di Uneba e delle altre associazioni riguardano, tra gli altri:
- facilitazioni nell’accesso al credito
- specifiche funzioni assistenziali
- bonus di euro 1500 a carico dello Stato, decontribuito e detassato, a favore del personale sanitario coinvolto attivamente nel contrasto alla diffusione dell’epidemia.
- crediti di imposta per le spese per sanificazione e DPI, da estendere anche agli enti religiosi civilmente riconosciuti
- misure specifiche per le comunità per minori, non contemplate in nessun atto relativo all’emergenza Covid, in particolare in merito a quarantena e nuovi ingressi
Mettiamo a disposizione nella parte riservata del sito, in corrispondenza di questa notizia, la lettera inviata dalle associazioni al presidente Conte, ai ministri Gualtieri, Catalfo, Speranza, al presidente della commissione bilancio della Camera Borghi e ai presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato. Ed anche le proposte puntuali di emendamento al testo del decreto Rilancio, alla legge di conversione del decreto Cura Italia l.27/2020, alla legge di conversione del decreto Liquidità l.40/2020.
A firmare la lettera sono i presidenti delle 5 associazioni: Mariuccia Rossini (Agespi), Francesco Ciccimarra (Agidae), Alberto De Santis (Anaste), Virginio Bebber (Aris) e Franco Massi per Uneba.
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