Stato di agitazione nei centri educativi-assistenziali associati Uneba di Catania.
Lo ha proclamato l’assemblea dei centri, che si è riunita il 2 settembre.
E’ il modo per far sentire la propria protesta contro il taglio annunciato: dai 750 minori assistiti attualmente si passerebbe a 380 (quasi 50% in meno) per il periodo settembre-dicembre 2013 e a 620 dal 1 gennaio 2014. Mentre sono addirittura 1300 le domande di ammissione ai centri.
I tagli avrebbero conseguenze gravi per i tanti minori di quartieri poveri e svantaggiati della città, che perderebbero il prezioso servizio dei centri Uneba; e per i centri Uneba stessi, che rischierebbero una riduzione dei livelli occupazionali se non addirittura la dolorosa scelta della chiusura.
Uneba Catania, nella lettera scritta a prefetto Maria Guia Federico, sindaco Enzo Bianco ed assessore alla famiglia Fiorentino Trojano dal presidente provinciale Salvatore Caruso, “preannuncia l’avvio di azioni di protesta nelle forme e nei modi che l’assemblea riterrà più idonei, a tutela e salvaguardia dei bisogni dei minori e delle famiglie disagiate della nostra città, nonché a tutela del mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.
“L’Uneba, comunque, si dichiara ampiamente disponibile ad ogni utile attività di collaborazione al fine della individuazione di soluzioni che possano consentire il regolare prosieguo del servizio educativo-assistenziale in favore dei minori, così da ridare dignità umana e sociale alle fasce più povere e disagiate”.
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