Nella gestione dei fondi e nell’attuazione delle riforme del PNRR in Italia c’è un eccesso di centralizzazione, sia delle procedure che dell’attuazione.
I territori e il settore privato e non profit hanno poca voce. E nel settore che più da vicino interessa gli enti Uneba, si moltiplicano le commissioni, ma sanità e assistenza sembrano ancora viaggiare su binari separati.
Ad evidenziare queste pecche è Virginio Brivio, coordinatore della Commissione Regionale Uneba Lombardia per il PNRR e fondi europei, nel suo intervento su Vita del 15 febbraio 2022.
Leggi l’articolo su Vita riguardo al PNRR di Virginio Brivio (Uneba Lombardia)
E’ necessario, afferma Brivio, “allargare la partecipazione diretta ai bandi ed ai finanziamenti anche ai soggetti privati, non profit in particolare”. Non solo nel rispetto di principi sanciti da norme e sentenze, ma perché “possono essere alleati preziosi per spendere in tempi coerenti le risorse”, adattandosi alle differenze territoriali. E spendere bene e in tempo è fondamentale: se così non sarà, in futuro l’Italia riceverà meno fondi.
“Pensare – aggiunge Brivio (che ha alle spalle 25 anni di impegno politico negli enti pubblici) – che solo la filiera del pubblico riuscirà a spendere le ingenti risorse è una chimera ed è figlia dell’equivoco che le risorse più che alle comunità vanno alle Istituzioni, sottovalutando peraltro che i soggetti del terzo settore sono storicamente moltiplicatori di energie territoriali, economiche, relazionali, partecipative”.
“Si sta ridisegnando- aggiunge Brivio- la sanità e l’assistenza a livello nazionale con un numero di luoghi che sta rendendo difficile anche ai più esperti seguire il filo dei ragionamenti, e men che meno intervenire costruttivamente”. Nell’articolo Brivio cerca di ricostruire tutti questi “luoghi”, questo moltiplicarsi di commissioni, da cui oltretutto spesso il non profit resta escluso.
E evidenzia le conseguenze di queste scelte: “Riforma della sanità e riforma dell’assistenza viaggiano su binari separati (perché se si fanno commissioni separate e non si pensa da subito unitariamente si perpetua il meccanismo …) e, saranno come sempre i Comuni in particolare a dover tentare di tenere insieme sui territori i principi del partire dai bisogni cittadino e non dalle competenze“.
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