Le strutture sociosanitarie sono soggette all’obbligo di rendicontazione delle spese sanitarie per il 730 precompilato? La circolare 14308 dell’Agenzia delle Entrate farebbe propendere per il no, ma da alcune Regioni arrivano indicazioni diverse.
E se anche davvero fosse obbligatoria la trasmissione dati, come calcolare le spese sanitarie contenute nella cosiddetta “quota alberghiera”?
Molti enti Uneba stanno affrontando questo tema e hanno segnalato a Uneba queste aree grigie, a ragione delle quali le prossime scadenze fissate per l’invio dei dati appaiono impraticabili.
Oltretutto si tratterebbe di un adempimento ulteriore che sottrarrebbe tempo e risorse al servizio ad anziani, disabili, minori e le altre persone accolte dai circa 850 enti associati Uneba in tutta Italia. Con il rischio che questo peso imposto agli enti si ripercuota sul contributo richiesto alle famiglie.
Per questo il presidente di Uneba nazionale Maurizio Giordano ha scritto all’Agenzia delle Entrate, e per conoscenza al Ministero delle Finanze, per richiedere i chiarimenti di cui gli enti hanno bisogno.
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Ecco alcuni passaggi della lettera di Uneba
In pieno spirito di confronto costruttivo e di collaborazione, desideriamo esprimere la perplessità nostra e degli Enti associati in merito all’inserimento delle “strutture che erogano prestazioni sanitarie o socio sanitarie con oneri a carico del cittadino” tra quelle obbligate alla trasmissione dei dati al Sistema Ts, in vista della realizzazione dei 730 precompilati, e in subordine sulle modalità operative.
(…) Ci chiediamo infatti se le strutture sociosanitarie come le nostre – o come quelle pubbliche -vadano o meno incluse tra quelle soggette all’obbligo di rendicontazione. La circolare dell’Agenzia delle entrate 103408, nell’elencare al punto 1.4 quali dati relativi alle spese sanitarie vanno messi a disposizione dell’Agenzia stessa attraverso il Sistema Tessera Sanitaria, non include esplicitamente l’assistenza residenziale o diurna garantita dai centri di servizio come i nostri, né le singole prestazioni sanitarie o sociosanitarie che sono in essa ricompresi.
Ma supponendo anche di dover rendicontare le spese sostenute dai cittadini per prestazioni sanitarie erogate dagli Enti nostri associati, resterebbe comunque irrisolto un fondamentale quesito: quali sono le spese sanitarie contenute nella cosiddetta “quota alberghiera”, cioè in quella parte di retta dei Centri di servizio che è a carico degli utenti?
(…) Oltretutto la rendicontazione andrebbe a rappresentare un’ ulteriore incombenza burocratica a carico dei Centri di servizio, (…) ed ogni aggravio di costi, come quelli eventualmente connessi alla trasmissione dei dati, rischia sempre di ripercuotersi proprio sul contributo richiesto alle persone e alle famiglie.
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