Il governo Renzi ha approvato nel consiglio dei ministri del 10 luglio 2014 la “legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e del Servizio civile” , come annunciato dal premier Renzi. In pratica: la riforma del terzo settore.
“Servizio civile universale, 5 per mille stabilizzato per legge, obbligo di trasparenza per le associazioni che ne beneficeranno, riforma del Codice civile: sono le tappe di una grande svolta”, ha detto il premier anticipando alcuni contenuti della riforma, che sarà presentata nel dettaglio venerdì 11.
Vita.it fornisce alcune anticipazioni. Lo stesso fa il Corriere della sera.
La legge delega (a cui servirà anzitutto l’approvazione del Parlamento= stabilisce i principiche il governo nei suoi e provvedimenti dovrà rispettare.
Ad esempio:
- definire forme e modalità di organizzazione e amministrazione degli enti ispirate ai principi di democrazia, uguaglianza, pari opportunità, partecipazione degli associati e dei lavoratori e trasparenza
- valorizzare il ruolo degli enti nella fase di programmazione, a livello territoriale, relativa anche al sistema integrato di interventi e servizi socio-assistenziali
- stimolo a forme di finanza sociale sulla scia dei social bond
- maggior finanziamento per il servizio civile
Disciplina tributaria:
- nuova definizione di ente non commerciale ai fini fiscali
- revisione e stabilizzazione dell’istituto della destinazione del 5 per mille
Il governo Renzi aveva presentato all’inizio di maggio le Linee guida delle riforma del terzo settore, promettendo la legge delega per il 27 giugno e aprendosi al contributo degli enti. A inizio giugno Uneba ha presentato il proprio contributo per la riforma,ma solo altre 370 organizzazioni del terzo settore lo hanno fatto.
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