Il futuro del servizio sanitario nazionale, e le diverse forme di attenzione a chi soffre. Sono alcuni dei temi trattati nel convegno nazionale di pastorale della salute della Cei di Assisi.
Abbiamo già messo a disposizione su www.uneba.org, qui, alcune delle relazioni del convegno, in particolare le “Cinque vie per una comunità degli uomini più giusta e più fraterna” proposte da S.E. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei. Ora ecco le altre relazioni.
In “Il Servizio Sanitario Nazionale e l’accesso alle cure: criticità e prospettive” Walter Ricciardi evidenzia il pericolo di un declino della sanità italiana, penalizzata nelle classifiche internazionali dai grandi divari nelle prestazioni tra Nord e Sud, e non più in grado di rispondere alla domanda di salute della popolazione quando, ad esempio, oltre l’85% di chi ha più di 75 anni è affetto da almeno una malattia cronica ed il tasso di disabilità è previsto in netta crescita. I tagli, argomenta Ricciardi, sono soluzioni di breve periodo. L’obbiettivo, invece, deve essere un servizio sanitario in cui si stabilisce ciò che la società desidera spendere per l’assistenza sanitaria e che di conseguenza eroga, con criteri espliciti servizi basati su prove di efficacia in modo umano e trasparente.
In “Immigrazione e salute” di mons.Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes propone percorsi di attenzione sanitaria nei confronti dei migranti.
In “Cappellani e operatori pastorali nei luoghi di cura e sul territorio: la fotografia e la formazione degli operatori di pastorale della salute negli attuali contesti”, Massimo Petrini sottolinea la necessità di “una pastorale sempre più diretta a persone anziane, considerate le mutazioni demografiche, con un’alta percentuale di persone affette da demenza, persone disabili e persone nella fase terminale della malattia”. Sottolinea poi che “in nessun altro campo pastorale, i tre stati di vita – presbiteriale, religioso e laicale – sono stati costantemente a fianco come nell’apostolato al servizio di chi soffre”. Infine, rivolto agli operatori della pastorale della salute, sottolinea che “occorre conoscere le continue modifiche legislative e organizzative. In ambito locale è necessario conoscere l’apparato amministrativo e sanitario, il loro funzionamento, i rapporti tra uffici e reparti assistenziali sottoposti poi a continue modifiche richieste dalla legislazione statale e regionale, per le esigenze di una sempre maggiore funzionalità in risposta ai bisogni sanitari di una determinata popolazione”.
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