La giunta della Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato il disegno di legge di "Riordino dell’assesto istituzionale ed organizzativo del Servizio sanitario regionale". L’obbiettivo dichiarato è “garantire la salute dei cittadini, a tutte le età, assicurando l’integrazione dei servizi e quindi la continuità dell’assistenza tra l’ospedale, in cui affrontare le patologie acute, e il territorio”
Previsto il taglio di600 posti letto per acuti negli ospedali, fino al raggiungimento dei parametri indicati dal Ministero della Salute di tre ogni 1000 abitanti, e la riconversione di alcune strutture per potenziare la riabilitazione, le lungodegenze, gli hospice e gli stati vegetativi.
Le aziende sanitarie dovrebbero ridursi a cinque. A decadere, dall’1 gennaio 2015, saranno non solo gli incarichi di direttore generale delle attuali Ass ma anche quelli di direttore sanitario e amministrativo, oltre che dei coordinatori sociosanitario
Come accaduto anche in Veneto con il Piano sociosanitario, si prevede che gli ospedali abbiano una stuttura hub-spoke. Nascono le AFT (aggregazioni funzionali territoriali) che riuniscono più medici e si prevede di istituire centri di assistenza primaria e dei centri della salute dove lavoreranno assieme medici di famiglia, guardia medica, specialisti, infermieri di comunità.
“Cronicità e non autosufficienza dovranno essere trattati prevalentemente al domicilio del paziente”, si precisa nel comunicato stampa.
L’assessore alla sanità Telesca confida in un’approvazione da parte del consiglio regionale entro ottobre 2014.
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