L’Istat ha diffuso il 14 giugno i dati sull’offerta comunale di asili nido e altri servizi socio educativi per la prima infanzia per l’anno scolastico 2008/2009.
Ecco alcuni dati in sintesi.
Nell’anno scolastico 2008/2009 risultano iscritti negli asili nido comunali o finanziati dai comuni 176.262 bambini tra zero e due anni. Dal 2004 al 2008 c’è un aumento di circa 30 mila unità.
La spesa impegnata a livello locale nel 2008, al netto delle quote pagate dalle famiglie, è di circa 1 miliardo e 118 milioni di euro (+ 9,7% dal 2007). Le famiglia contribuiscono per circa 244 milioni (+ 5% dal 2007).
Per i servizi integrativi per la prima infanzia i Comuni e le forme associate hanno speso 51 milioni.
Nei cinque anni osservati la spesa corrente per asili nido, al netto delle quote pagate dagli utenti, ha mostrato un incremento complessivo del 31,5%, a fronte di un incremento del numero di bambini iscritti del 20,6%.
Il 40.9% dei comuni offre il servizio di asilo nido, sotto forma di strutture comunali o mediante trasferimenti pubblici a sostegno delle famiglie che usufruiscono delle strutture private.
Il 78,4% dei bambini italiani vive in un Comune che offre servizio di asilo nido o altri servizi innovativi per l’infanzia.
Il 10,4 % dei bambini frequenta l’asilo nido nel 2008. Erano il 9% nel 2004. A questi va aggiunto il 2,3% dei bambini italiani che ha usufruito di micronidi o altri servizi innovativi. In tutto il 12,7% frequenta una struttura socio educativa pubblica o sostenuta dal pubblico.
Quasi tutti i nidi sono gestiti da ciascun Comune in forma autonoma. Le gestioni in forma associata sono più diffuse in Friuli Venezia Giulia e Puglia.
La maggiore diffusione di nidi è in Emilia Romagna: sono presenti nell’81,8% dei comuni, li frequentano il 24% dei bambini 0-2 anni.
La diffusione minima è in Molise, poi in Campania, Calabria e Sardegna. Appare in generale il grande ritardo del Mezzogiorno.
Notevole aumento dei nidi dal 2004 al 2008 in Umbria e Lazio.
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