L’Auser ha presentato mercoledì 13 la “Sesta rilevazione nazionale sul rapporto fra Enti Locali e Terzo Settore”
Ecco alcuni dati che emergono dal rapporto.
Secondo i dati del Ministero dell’interno, in Italia 42% degli interventi sociali è gestito direttamente dai Comuni. La quota si riduce al 26 % nel Nordovest e si eleva invece fino al 53,8% nel Sud. Le modalità di gestione alternative riguardano soprattutto consorzi e convenzioni (21%) e appalti (12%).
L’affidamento diretto per la gestione di servizi sociali, quindi senza confrontare le offerte di concorrenti diversi, riguarda:
- 35% delle procedure al Sud e nelle Isole
- 33% al Centro
- 22% al Nordovest
- 26% al Nordest
La gestione della spesa sociale comunale affidata all’esterno viene impiegata principalmente a favore delle cooperative sociali, soprattutto nel Nord Italia (72% nel Nordovest e nel Nord-Est). Le associazioni di volontariato risultano affidatarie dei servizi sociali principalmente al Sud e al Centro (32%).
Le cooperative sociali gestiscono in particolare servizi di assistenza domiciliare agli anziani, interventi assistenziali di base (gestione di centri con ospiti residenziali), e servizi all’infanzia. Alle associazioni di volontariato i Comuni affidano in particolare la gestione di servizi cosiddetti innovativi e integrativi
La rilevazione evidenzia anche l’assenza di procedure che promuovano la partecipazione delle strutture private alla programmazione territoriale.
“Gli enti locali – scrive Auser – non hanno applicato gli indirizzi della riforma dell’assistenza (legge 328/2000 e decreto del presidente del consiglio dei ministri 30 marzo 2001 su “Ruolo dei soggetti del Terzo Settore nella programmazione progettazione e gestione dei servizi alla persona”) per la diffusione delle forme di aggiudicazione cosiddette negoziate, volte cioè a sviluppare – attraverso le formule dell’”appalto concorso” e della “co-progettazione” – le capacità progettuali dei concorrenti del Terzo Settore.
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