“L’arte di invecchiare” è il tema dell’edizione 2024 di Vismara Talks, convegno organizzato dall’associato Uneba Lombardia Fondazione Vismara De Petri: si svolge dal 25 al 27 settembre a Cremona.
Obbiettivo dichiarato dal convegno, rinnovare il concetto di invecchiamento per arrivare a garantire “un elevato standard qualitativo della longevità”. In questo processo di rinnovamento, spiega Vismara Talks, “anche le strutture socio-sanitarie possono essere attori importanti nella definizione di nuovi paradigmi, sia teorici che operativi, valutando una presa in carico personalizzata e nuovi servizi di assistenza strutturati sul territorio”.
In particolare, il 27 settembre sarà dedicato ” al ruolo delle strutture socio-sanitarie e dei servizi sociali sul territorio come agenti di monitoraggio, supporto reciproco nell’assistenza e promozione di nuovi stili legati all’invecchiamento attivo”.
Tra i relatori, oltre a docenti universitari e rappresentanti delle istituzioni anche esperti degli enti Uneba Lombardia Vismara De Petri, Fondazione Carisma e Il Melo.
“Vogliamo focalizzare l’attenzione non solo su quanto a lungo si vive, ma anche su come si vive, modificando la visione per cui vecchiaia uguale malattia. E siamo noi operatori sanitari ad avere la responsabilità di modificare questa cultura”. Così riassume l’obbiettivo del convegno Gianluigi Perati, direttore sanitario di Fondazione Vismara.
Vecchiaia, infatti non corrisponde a malattia. Non solo: anche in vecchiaia, e anche nella malattia, la qualità della vita è possibile-
Spiega Perati: “Nel suo intervento ai Vismara Talks, Rabih Chattat, docente di psicologia clinica all’Università di Bologna aiuterà a capire che anche in una situazione di fragilità, la qualità della vita è possibile, se ci sono, da parte dell’anziano, la consapevolezza e l’accettazione del limite e, attorno a lui, una rete famigliare e istituzionale di supporto. E questo sistema di supporto non deve combattere tanto la malattia quanto, piuttosto, una condizione sociale ormai molto diffusa: la solitudine C’è una grande sete di relazioni nella popolazione anziana”.
Un esempio concreto di come combattere la solitudine è il progetto “Mai più soli” realizzato da Fondazione Vismara grazie al bando di Fondazione Cariplo “Welfare in ageing” .
La solitudine è ancora più pericolosa, e dolorosa, quando si accompagna al decadimento cognitivo.
“La Legge delega Anziani – nota Perati – sul tema della demenza non ha dato grandi risultati. Servirebbero progetto con adeguati finanziamenti per le persone con demenza, perché la situazione sta peggiorando. In Rsa gran parte delle persone accolte – da noi circa il 70%- ha un decadimento cognitivo, ma almeno è in una situazione protetta. Chi vive al proprio domicilio, e magari da solo, può vivere il decadimento in modo drammatico. Noi supportiamo queste situazioni con il servizio di Rsa Aperta”.
Vismara Talks 2024_brochure