Si possono mettere le telecamere in casa di riposo?
Sul tema la Regione Emilia Romagna ha inviato ad Uneba Emilia Romagna e ad altre rappresentanze del settore sanitario una comunicazione per chiarire quando e come questo è possibile.
“Utilizzo di strumenti di videosorveglianza all’interno di strutture residenziali per anziani non autosufficienti accreditate” è il titolo della comunicazione inviata dal Servizio integrazione sociosanitaria e dal Servizio relazioni con gli enti del ssr della Direzione generale sanità e politiche sociali della Regione Emilia Romagna.
Mettiamo a disposizione nella parte riservata del sito la comunicazione.
In sintesi, ecco le regole sull’utilizzo di strumenti di videosorveglianza richiamate dalla Regione con riferimento alle strutture per anziani o disabili.
- tutti gli interessati (dagli ospiti ai dipendenti) devono essere informati che sono in un ambiente videosorvegliato
- poiché siamo in presenza di dati sensibili (come le condizioni degli ospiti), le riprese vanno limitate al minimo indispensabile
- gli impianti necessari per esigenze produttive o per garantire la sicurezza possono essere installate solo in accordo con le rappresentanze sindacali aziendali
- in assenza di comprovate esigenze, quanto ripreso non va conservato
- le riprese non possono, ovviamente, sostituire la presenza di personale
- il datore di lavoro deve designare in forma scritta chi può accedere a telecamere e strumentazioni, chi può utilizzare, chi può visionare se necessario le immagini
- la struttura deve avere un proprio regolamento interno per il trattamento dei dati
A queste indicazioni si aggiungono quelle sul rispetto della privacy del decreto legislativo 196/03 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e quelle riguardanti la videosorveglianza del “Provvedimento in materia di videosorveglianza” del Garante della privacy dell’8 aprile 2010.
1 Commento presente
giuseppe
9 Luglio 2012 - 11:13ritengo indispensabile il controllo effettuato con videocamere a tutela degli anziani ed anche dei lavoratori. Le cause per danno biologico sono molto frquenti tanto che si ha difficoltà a trovare la compagnia assicuratrice che assicura il rischio a costi sostenibili, soprattutto perchè il danno biologico è anche fonte di reddito straordinario per alcune famiglie. Si conoscerebbe con certezza la causa della caduta, si tutelerebbe il lavoratore disonesto che tace la disattenzione o la causa, si potrebbero rimuovere errori e cause. D’accordo per l’intesa preventiva con le OO SS, non sulla limitazione eccessiva altrimenti non ha senso l’intervento. Giuseppe Colucci