La voce delle strutture sociosanitarie e assistenziali del Veneto arriva al consiglio regionale. Ce la porta Uneba Veneto, che ha scritto ai presidenti Fabrizio Boron e Marino Finozzi e ai membri tutti delle commissioni consiliari Bilancio e Politiche sociosanitarie.
Uneba Veneto ha presentato il proprio motivato parere all’aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale 2018 2020.
Per quanto riguarda il programma di interventi per anziani in dibattito ora, Uneba Veneto sottolinea che le modifiche normative devono garantire “un comportamento di equidistanza e valutazione obiettiva di tutti i soggetti caratterizzanti il welfare socio – sanitario e sociale”: del resto è la stessa legge 22/2002, con le regole su autorizzazione ed accreditamento delle strutture sociosanitarie in Veneto, a ribadire all’articolo 1 che “La Regione provvede affinché l’assistenza (…) sia erogata in condizioni di efficacia ed efficienza, nonché di equità e pari accessibilità a tutti i cittadini”.
E la crisi del settore interessa tutti, enti pubblici e enti privati, quindi a tutti vanno offerte le stesse opportunità “magari – specifica Uneba Veneto – adattate alle necessità del territorio e secondo la programmazione locale e regionale”.
Pur apprezzando, inoltre, l’intenzione della Regione (con il progetto di legge 291– segui l’iter) di aumentare leggermente il Fondo per la non autosufficienza, Uneba Veneto sottolinea che è un aumento non sufficiente rispetto all’aumento del fabbisogno dei cittadini fragili: ci sono più anziani, e ci sono più anziani con problemi di salute, in Veneto, e più ancora ce ne saranno in futuro..
Oltretutto, l’ultimo aumento delle quote sanitarie da parte della Regione fu con la dgr 1673/2010, ma dal 2010 al 2017 tanto i costi del personale (con contratto Uneba) quanto i costi delle spese correnti delle strutture sono aumentati.
Riguardo alla possibile riforma delle Ipab, Uneba Veneto ha ricordato anzitutto le proprie proposte già presentate al momento della discussione del progetto di legge di riforma delle Ipab, primo firmatario il presidente Luca Zaia, ancora nel dicembre 2015.
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