Malgrado crisi economica globale e locale e contributi regionali non sufficienti a coprire i costi, gli enti associati ad Uneba Veneto e il settore socioassistenziale tutto hanno garantito in questi mesi, specialmente a confronto di altri comparti, una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali e perfino un mantenimento del trend delle assunzioni.
E questo continuando naturalmente a garantire agli ospiti delle strutture ed alle persone assistite un servizio che viene incontro alle loro necessità,che sono in crescita esponenziale.
L’assunzione di responsabilità per garantire occupazione e reddito a lavoratori e famiglie è però forzatamente e in maniera decisiva limitata dalle ridotte risorse pubbliche.
Per questo Uneba Veneto, suo malgrado, è costretta a sacrificare le risorse definite con la contrattazione di secondo livello (salario variabile di qualità) che si aggiungevano a quanto garantito dal contratto nazionale Uneba. Si tratta dell’unica via percorribile per continuare a salvaguardare l’occupazione.
Uneba Veneto ha allora comunicato a tutti i suoi enti associati, con la circolare firmata dal presidente Francesco Facci che trovate nella parte riservata del sito in corrispondenza di questa notizia, la decisione di disdettare e recedere con effetto immediato dal Titolo VI del contratto regionale per il Veneto del 19 maggio 2003 e da quanto correlato al Titolo VI nei successivi accordi. La decisione non esclude ovviamente che sia possibile a livello di singola istituzione raggiungere accordi diversi: è nota del resto la grande disomogeneità del nostro settore.
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