Uneba, Anaste, Anffas, Agespi e Aris, le principali associazioni di categoria del settore sociosanitario, hanno scritto al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere che per ogni anziano o persona con disabilità vaccinata, sia vaccinato anche un loro famigliare.
Ci si riferisce, naturalmente, ad anziani e persone con disabilità che vivono nelle strutture residenziali.

“Pensiamo  – scrivono  Mariuccia Rossini di Agespi, Alberto De Santis di Anaste, Roberto Speziale di Anffas, Virginio Bebber di Aris e Franco Massi di Uneba – che il vaccino non sia sufficiente a rimediare all’altra ferita che questi mesi di pandemia hanno inferto ai nostri anziani e disabili: quella della solitudine.
Indubbiamente contemperando le visite e i contatti con l’esterno, si è limitata la diffusione del virus: è però anche vero che ciò ha ridotto moltissimo le opportunità di relazione.
A soffrire altrettanto fortemente per questa limitazione agli incontri sono stati i componenti della famiglia e i parenti stretti delle persone anziane e delle persone con disabilità.
Per questo chiediamo che per ogni anziano e disabile vaccinato, sia vaccinato un famigliare.
In questo modo si consentirebbe al famigliare di visitare il parente ricoverato, nel rispetto di tutte le misure di protezione (…) per dare all’anziano e al disabile anche una importante carica di benessere psicofisico”.

LEGGI LA LETTERA AL MINISTRO DELLA SALUTE SPERANZA DI UNEBA, ANFFAS, AGESPI, ARIS, ANASTE

Così si conclude la lettera: “Già altre voci, ad esempio del sindacato, hanno lanciato la proposta di vaccinare un famigliare per ogni anziano e disabile nelle strutture residenziali. Volentieri le nostre Associazioni si uniscono e rilanciano l’appello: chiediamo una modifica del Piano Vaccinale, per introdurre nelle categorie prioritarie un famigliare per ogni ospite”.

Le associazioni del sociosanitario scrivono al Ministro della Salute Roberto Speranza: per ogni anziano o persona con…

Pubblicato da Uneba su Mercoledì 20 gennaio 2021