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“Un’estate volontariamente” di Odar Belluno: l’accoglienza che mette al primo posto la relazione


“Un’estate volontariamente” è uno dei progetti di volontariato di enti Uneba selezionati attraverso una ‘call Uneba’ e presentati in occasione del convegno nazionale Uneba “Custodi della fragilità” di ottobre 2020, nello worksh0p sulle buone pratiche di volontariato. Ecco il video del workshop sul volontariato Uneba e l’elenco di tutti i progetti presentati.

“Un’estate volontariamente” raccontata dagli organizzatori
“Un’estate volontariamente” è un progetto di volontariato che ha lo scopo di promuovere forme di accoglienza inclusive che valorizzino la relazione con l’altro nel rispetto della diversità e dei bisogni di ognuno.

Il progetto, nato più di trenta anni fa e rilanciato con l’attuale formula nel 2009, viene proposto dall’Opera Diocesana Assistenza Religiosa di Belluno (ODAR) in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Amici dei Disabili e dei Minori presso due strutture ricettive della Diocesi di Belluno – Feltre gestite da ODAR.

Le strutture sono il Villaggio San Paolo a Cavallino-Treporti e La Gregoriana a San Marco d’Auronzo, specializzate nell’accoglienza di famiglie, gruppi e persone con disabilità. Il progetto coinvolge ogni estate nei mesi di giugno, luglio e agosto circa 300 giovani di età compresa tra i 15 e i 21 anni.

 

L’esperienza è articolata in turni di una settimana a La Gregoriana e due settimane al Villaggio San Paolo; ad ogni turno partecipano circa 25 ragazzi a La Gregoriana e 40 ragazzi al Villaggio San Paolo. I ragazzi che partecipano al progetto diventano protagonisti di esperienze di servizio che valorizzano la relazione e l’interazione con gli ospiti delle strutture, in particolare quelli più fragili, con lo scopo di promuovere e realizzare un’idea di accoglienza inclusiva condivisa non solo con altri volontari giovani e adulti, ma anche con il personale dipendente, al fine di collocare l’unicità di ogni persona al cuore dell’esperienza di soggiorno.

Durante il turno a cui partecipano, i ragazzi sono chiamati a svolgere alcuni servizi a supporto della gestione delle strutture ricettive, per un totale di circa sei ore di impegno quotidiano. I volontari affiancano il personale dipendente e, con la supervisione di quest’ultimo, svolgono mansioni quali la preparazione di attività di animazione per gli ospiti, la preparazione e il servizio dei pasti, il lavaggio di stoviglie, il supporto alla gestione di bar e chiosco, la cura degli spazi verdi, l’assistenza in spiaggia, la pulizia degli ambienti comuni, il servizio di lavanderia. I volontari, inoltre, si rendono disponibili per attività di accompagnamento ad ospiti con disabilità che ne facciano richiesta proponendo, ad esempio, passeggiate, escursioni in montagna e bagni in mare con il supporto di appositi ausili.

Gli ospiti delle strutture, principalmente famiglie, bambini e persone con disabilità, sono i beneficiari primari del progetto. Durante la permanenza presso le strutture, gli ospiti vengono accolti, accompagnati, coinvolti dai volontari, la cui presenza rappresenta uno degli aspetti più caratteristici del soggiorno.

La peculiarità del progetto, inoltre, distingue le strutture anche a livello territoriale. Prima dell’esperienza estiva, i giovani partecipanti hanno occasione di confrontarsi sui temi del volontariato, dell’inclusione e della disabilità grazie al cammino formativo e motivazionale “Stile Libero”, che si sviluppa in quattro incontri nel corso dell’anno.

Durante le settimane di volontariato, inoltre, i ragazzi sono chiamati a confrontarsi tramite attività e riflessioni di gruppo proposte loro dai referenti adulti dell’esperienza, affinché il progetto non sia fine a se stesso ma diventi occasione per imparare ad approcciarsi all’altro con attenzione, rispetto e gratuità, valorizzandone la diversità – anche e soprattutto in presenza di situazioni fragili. L’attenzione all’altro e la valorizzazione del diverso sono stimolati anche grazie alla presenza di giovani volontari con disabilità o provenienti da situazioni di disagio economico, sociale e relazionale che partecipano in tutto e per tutto all’esperienza di volontariato proposta, mettendosi in gioco secondo le proprie possibilità.

Il progetto propone, quindi, non solo azioni a beneficio di soggetti svantaggiati, ma anche azioni in cui giovani più fragili diventano protagonisti di un’esperienza di autonomia nel servizio. Con le dovute attenzioni e modifiche, il progetto si è svolto anche nell’estate 2020. I ragazzi e i loro referenti sono stati informati e formati sui temi del distanziamento sociale e delle procedure di prevenzione del contagio, di igienizzazione e sanificazione, in modo da potere vivere il servizio e l’interazione con l’ospite con le giuste accortezze e in serenità.

Quest’anno come negli anni passati, il progetto si è dimostrato funzionante, efficace ed efficiente per la promozione di un’idea di accoglienza senza barriere. Potrebbe essere quindi replicato, con i dovuti adattamenti, ad altri contesti turistico-ricettivi che desiderino investire tempo e risorse nella formazione di giovani promotori di un modello di accoglienza che si basi sulla relazione e sull’attenzione al prossimo.

Venerdì 16 ottobre siamo stati a Padova al convegno nazionale Uneba per presentare #estatevolontariamente2020, uno tra i…

Pubblicato da Volontari Villaggio San Paolo, La Gregoriana su Martedì 20 ottobre 2020

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