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Uneba Veneto – Regione Veneto, non premiare la mala amministrazione nel socio sanitario

Pubblichiamo qui di seguito il comunicato stampa diffuso da Uneba Veneto martedì 8 dicembre.

L’associazione di categoria Uneba Veneto: no al contributo straordinario a Fondazione Breda, sì alla collaborazione responsabile per la tutela dei più deboli

SOCIO SANITARIO: LA REGIONE VENETO TOGLIE RISORSE A CHI ACCOGLIE ANZIANI E DISABILI E PREMIA CHI MALE AMMINISTRA?

Il commissario straordinario della Fondazione Breda di Ponte di Brenta (Pd) Ennio Fortuna ha fatto pubblica richiesta al governatore della Regione Veneto Giancarlo Galan (cioè a chi lo ha nominato) di “un contributo straordinario di almeno 800.000 euro per tappare le falle” nei conti della Fondazione. Aggiungendo che “senza questo aiuto è concreto il rischio (per la Fondazione) di essere costretto ad interrompere, almeno in parte, l’assistenza agli anziani non autosufficienti della casa di riposo e ai disabili di Casa Breda, l’unico centro veneto specializzato nell’assistenza di persone affette da sclerosi multipla”.

Questa richiesta e queste dichiarazioni lasciano fortemente sconcertati i responsabili di Uneba Veneto, associazione che raccoglie decine e decine di enti pubblici e privati che ospitano migliaia di anziani non autosufficienti e disabili. Ha la sua sede regionale a Padova.

“La nostra associazione, e gli enti che ne fanno parte – afferma con forza Uneba Veneto – non hanno mai strumentalizzato anziani non autosufficienti e disabili per ottenere dalla Regione contributi aggiuntivi. Se venissero effettivamente assegnati a Fondazione Breda, ente pubblico, i contributi richiesti, saremmo di fronte da una palese violazione della parità di trattamento tra gli enti. Questi contributi andrebbero a premiare la mala amministrazione di una importante “funzione di civiltà” quale è la cura delle fasce deboli della nostra popolazione.

“Soddisfare queste ingiustificate richieste significherebbe in definitiva, di fronte all’opinione pubblica veneta, screditare nuovamente quegli enti, siano essi pubblici che privati, che, con senso di responsabilità e pur nella scarsità di risorse, hanno sempre adempiuto con correttezza al primario compito di assicurare la dignità di vita degli ospiti e la loro serenità”.

Uneba Veneto riassume tutta la sua indignazione in un interrogativo: davvero la Regione Veneto mentre con una mano vara il nuovo Fondo per la non autosufficienza che di fatto riduce le risorse per anziani e disabili con l’altra vuole assegnare 800 mila euro ad un ente del settore che ha accumulato più di 20 milioni di debiti?

“Nell’attuale situazione di crisi – è l’appello di Uneba Veneto – è necessario che ciascun ente e ciascun attore del settore collaborino responsabilmente alla tutela delle categorie più deboli senza scaricare invece le proprie inefficienze sulla collettività”.

“Essere ente pubblico – argomenta Uneba Veneto-, per una struttura che accoglie disabili e non autosufficienti, dovrebbe portare ad una maggiore responsabilità nell’esercitare funzioni collettive, non certo considerandosi invece una sorta di ‘riserva indiana’ dove i vincoli di bilancio, rispettati dai più, per esso possono essere aggirati”.

Lo sconcerto di Uneba Veneto nel leggere le dichiarazioni del commissario Fortuna è ancora maggiore quando vengono accomunati nello stesso destino degli anziani i disabili del centro sclerosi multipla di Casa Breda. Invece il centro sclerosi infatti fa interamente capo all’Ulss 16, con convenzione molto onerosa per le pubbliche finanze e senza alcun coinvolgimento operativo di Fondazione Breda che anzi, trae dall’affitto dell’immobile una rendita.

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