Nel bilancio 2010 della Regione Veneto ad oggi non sembra previsto nessun aumento delle quote di rilievo sanitario per l’accoglienza di persone non autosufficienti, come anziani o disabili: un “indiretto taglio” che rischia di danneggiare, oltre che le strutture Uneba, anche le famiglie e i lavoratori stessi.
E’ quanto ha evidenziato il vicepresidente di Uneba Veneto Ernesto Burattin intervenendo, quale rappresentante della nostra associazione, martedì 17 in audizione alla Commissione Prima, cioè quella competente in materia di bilancio, del consiglio regionale del Veneto. Dalla Commissione, presieduta da Amedeo Gerolimetto, Burattin ha ricevuto attenzione ed interessamento: ha commentato e messo agli atti una lettera che sintetizza l’impegno e le richieste di Uneba Veneto.
Qui il testo ufficiale dell’intervento di Uneba Veneto in Commissione Prima.
Il rallentamento dei costi per consumi dovuto alla crisi, ha spiegato Burattin ai consiglieri, non ha necessariamente portato ad una riduzione delle spese per gli enti, anche a causa del crescente ritardo nei pagamenti da parte delle Ulss.
Inoltre, il contratto nazionale Uneba, esteso fino al 2010, comporta un aumento dei costi del personale di 3 punti superiore all’inflazione.
Da qui l’urgenza di un adeguamento delle risorse. Urgenza però non raccolta dal bilancio regionale, che ad oggi non sembra prevedere ritocchi delle quote di rilievo sanitario.
Uneba Veneto apprezza l’impegno della Regione Veneto e del Consiglio a mantenere gli attuali livelli di eccellenza nelle prestazioni socio sanitarie e concorda sull’istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza.
Tuttavia questa non può essere l’unica soluzione, tanto più ora che i bisogni crescono, e che le situazioni di non autosufficienza di cui prendersi cura sono più numerose e più durature.
Uneba chiede invece un cambio di strategia politica. “Occorre – ha detto Burattin ai consiglieri regionali – individuare altre forme di sostegno legate ad un sistema di welfare society non più solo in una logica di monetizzazione risarcitoria della non autosufficienza, ma anche con altre provenienti dal tessuto sociale in una logica di sussidiarietà e solidarietà”.
Si tratta di superare la forzata contrapposizione tra chi eroga risorse e chi le utilizza.
Gli enti associati Uneba, quindi, puntano “a porsi pariteticamente con la Regione Veneto per trovare sinergie comuni dove le risorse messe in campo e le capacità tecnico organizzative possono permettere di ottenere risultati più che proporzionali rispetto a una semplice separatezza delle due potenzialità. Ci riferiamo non solo a possibili interventi su oneri gravanti impropriamente sui nostri enti (Irap, Iva, tasse…), ma anche a modalità organizzative che, superando il rigido utilizzo degli standard, consentano altre riduzioni di costi”.
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