“La Regione Veneto intende tagliare nel 2014 molti dei servizi che sono resi a favore di persone anziane non autosufficienti, bambini e persone disabili, persone malate e assistite a domicilio, malati terminali e molte altre categorie di persone meno fortunate che vivono nella nostra regione”.
E’ la prima osservazione fatta da Uneba Veneto e Uripa, associazioni di categoria di strutture socio sanitarie, assistenziali ed educative private e pubbliche in Veneto, nel corso dell’incontro del 21 gennaio 2014 con la commissione bilancio del consiglio regionale del Veneto. La consultazione riguardava i progetti di legge 404 e 405: la finanziaria 2014 e i bilanci di previsione per il 2014 e per il triennio 2014/2016.
Come hanno segnalato i presidenti di Uneba Veneto Francesco Facci e di Uripa Roberto Volpe, il totale disponibile nel Fondo per la non autosufficienza scende da 735 milioni del 2013 a 713 milioni nel 2014: 3% in meno.
E il Fondo, ricordano Uneba Veneto e Uripa, serve per l’80% al rimborso di salari e stipendi che pagano i soggetti (gli enti) che erogano prestazioni e servizi.
“Alla politica – si legge nella relazione di Uneba Veneto e Uripa – manca il coraggio di dire alla gente con franchezza le scelte di politica sociale che vengono assunte, ritenendo più comodo lasciare a noi operatori piuttosto che a sindaci, assessori comunali, direttori dei servizi sociali, presidenti di centri di servizio di metterci la faccia nei confronti dell’utenza.
A noi rappresentanti dei centri di servizio, inoltre, la beffa di essere anche diffidati da porre in essere aumenti alle rette alberghiere, pena la gogna mediatica (…)”
Quanto alla spending review, Uneba Veneto ed Uripa segnalano che non è stata svolta dalla Regione puntando a maggiore efficienza ed efficacia della macchina pubblica, bensì con tagli orizzontali alla spesa “senza analizzarne la natura, il fine, il peso per la comunità, i livelli occupazionali e molto altro”.
Un “cattivo e burocratico modo di agire” esemplificato dai tagli alle quote sanitarie di Sapa (Alzheimer), Svp e Hospice previsti dalla dgr 2621/2012.
Le due associazioni ricordano anche la loro storica richiesta alle aziende sanitarie di migliorare i tempi di pagamento ai centri di servizio per i rimborsi previsti da impegnative di residenzialità e convenzioni.
Uneba Veneto ed Uripa chiedono di rivedere ed accrescere il “Fondo regionale di rotazione per la costruzione e ristrutturazione del patrimonio immobiliare destinato ai servizi sociali e socio-sanitari”: sono insufficienti i 20 milioni previsti per il 2014 per gli interventi di adeguamento, specie considerando i nuovi oneri posti in capo alle strutture dalla normativa (ad esempio per l’antincendio)
Infine, Uneba Veneto e Uripa invitano a prendere in considerazione l’istituzione di un “fondo di rotazione in fondo gestione corrente” con cui la Regione possa intervenire verso enti in difficoltà, a fronte di precisi piani di rientro. “Una iniziativa questa non certo volta a premiare le cattive gestioni, che devono essere perseguite anche sul piano delle responsabilità personali, ma molto più equa rispetto ad altre iniziative emergenziali poste in essere nel passato”.
Qui sotto o qui il testo completo della relazione di Facci e Volpe alla commissione Bilancio.
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