1950-2020: 70 anni fa nasceva l’Uneba
Intervento del presidente nazionale Uneba Franco Massi
Durante lo storico periodo della ricostruzione italiana i nostri padri fondatori avvertirono la necessità di dar vita ad una associazione di enti e fondazioni affinchè si costruissero occasioni di confronto, di crescita e di collegamento fra le realtà del mondo assistenziale operanti nel solco della dottrina sociale della Chiesa.
E’ in stampa la pubblicazione, curata dal nostro presidente onorario Maurizio Giordano su “L’Uneba nella storia dell’assistenza”. Nel corso dell’anno non mancheranno le occasioni per ricordare questo importante anniversario.
Possiamo tracciare un bilancio positivo sull’attività della nostra associazione nel corso del 2019. Sia a livello nazionale che nelle realtà regionali le iniziative di informazione sulle tematiche che ci riguardano sono cresciute coinvolgendo un sempre maggior numero di associati. Aumenta la consapevolezza sulla necessità di investire sulla formazione di qualità, culminata nella costituzione dell’Università degli enti e delle imprese sociali del Terzo Settore a cui Uneba crede e si adopererà per far crescere il nostro mondo.
Particolare rilievo è da assegnare ai convegni nazionali: a Lucca in aprile abbiamo affrontato il tema della psichiatria riabilitativa e a settembre a Rimini ci siamo addentrati nelle problematiche del pianeta anziani.
Abbiamo molto da fare anche in preparazione del nostro Congresso che il consiglio nazionale ha deciso di tenere l’anno prossimo. Il confronto con le istituzioni ai vari livelli continua. Con le altre associazioni, nostre sorelle, non mancheranno occasioni per far fronte comune a sostegno di richieste utili. Cominceremo con rivendicare la necessità di destinare al sociosanitario parte delle risorse aggiuntive ( 2 miliardi) destinate dalla legge di bilancio 2020 al FSN. Chiederemo che almeno 300 milioni, da ripartire fra le regioni, vengano destinati al potenziamento degli interventi per la non autosufficienza e la disabilità.
Si sta concludendo la lunga trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro. Slittano ancora i tempi di applicazione dei vari adempimenti previsti dalla riforma del Terzo Settore. Avremo l’occasione di approfondire le varie tematiche nel convegno di Firenze del 2 aprile.
Il 21 e 22 maggio a Varese discuteremo delle innovazioni nelle cure e nei servizi per l’Alzheimer. Il 2 e 3 ottobre a Padova (capitale europea del volontariato per il 2020), ci confronteremo con il vasto mondo del volontariato.
La capacità di trasformarsi è la chiave del percorso evolutivo in natura. Anche nel nostro settore, se vogliamo rispondere ai nuovi bisogni sociali, sanitari ed assistenziali, dobbiamo evolverci, trasformarci, adattarci alle necessità delle persone e delle famiglie. Ad esempio: nei nostri convegni e incontri sosteniamo l’importanza di trasformare le residenze socio-sanitarie per anziani in centri multiservizi. Lo dobbiamo fare. Lo stesso vale per l’assistenza domiciliare. Certo, non è facile e non sempre le regioni e i comuni sono sensibili sul tema e vi destinano risorse residuali. Faccio notare che sono prevalentemente gli enti, le cooperative e le associazioni no-profit a svolgere tali attività nelle comunità, a domicilio e nei territori. Ma soprattutto così è possibile intercettare povertà nascoste e solitudini nascoste. Anche questo è scritto, da sempre, negli statuti, nei programmi e nelle nostre “mission” . Con l’entrata in vigore del nuovo contratto avremo la possibilità di potenziare le prestazioni domiciliari con miglioramenti della qualità delle prestazioni offerte e con maggiori risparmi.
Il nostro sito nell’affermarsi sempre più come valido strumento di informazione, registra un significativo aumento degli accessi quotidiani alle notizie e ai servizi.
Buon lavoro a tutti.
Franco Massi
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