Tra ottobre 2008 e dicembre 2010 Uneba Lombardia ha svolto tre piani formativi finanziati dal Fondo For.Te., che hanno garantito3832 ore di formazione a 2096 dipendenti di 43 enti associati.
Con quali risultati? Cosa è stato apprezzato? Che cosa si può modificare per sfruttare tutte le potenzialità della formazione per accrescere la qualità del servizio?
Risposte e riflessioni arrivano dal Report di valutazione dei piani formativi, a cura di Giorgio Sordelli con la collaborazione di Giulia Tinelli ed Aurora Zeller, presentato al convegno di Uneba Lombardia “La formazione in servizio: una potenzialità per lo sviluppo” del 28 febbraio scorso.
Mettiamo a disposizione il report nella parte riservata del sito, in corrispondenza di questa notizia.
Il report si basa su una serie di interviste e colloqui con a responsabili della formazione, o altre persone direttamente coinvolte, degli enti coinvolti nei piani formativi. Le domande riguardano tanto la qualità e l’utilità del piano formativo quanto l’attività del soggetto attuatore.
Quanti corsi?
Il 62,3% degli enti ha realizzato da 1 a 9 corsi, il 24,6 % degli enti da 10 a 19 corsi, e solo il 13,1% più di 19 corsi.
Quali argomenti?
- 45% dei corsi aveva per tema “tecniche”
- 15% riguardava la gestione aziendale
- 14% riguardava la sicurezza
- (seguono con percentuali inferiori altri argomenti)
Valutazione complessiva delle attività
“La media complessiva delle valutazioni – si legge nel Report – per le diverse aree si attesta ad 8,9 su 10”. Quindi esito decisamente positivo.
Alcuni referenti degli enti hanno evidenziato come limite la durata dei corsi, che deve essere, per avere l’idoneità, necessariamente di 8 o 16 ore. Mentre invece, secondo gli intervistati, ne sarebbero bastate molte meno per esaurire gli argomenti trattati.
A causa di questo stesso vincolo enti che organizzavano corsi interni della durata di 4 ore non hanno potuto farseli finanziare.
Un’altra difficoltà evidenziata dagli enti è stata quella, quando i corsi si tenevano fuori dalla propria sede, di gestire gli spostamenti ed anche i turni di lavoro (anche perché quasi sempre si tratta di strutture in attività 24 ore su 24) dei dipendenti.
Fondamentale Ecm
Molti degli intervistati hanno insistito sulla necessità di ottenere l’accreditamento Ecm dei corsi, per ridurre così il costo della formazione obbligatoria a carico dell’ente garantendosi però la qualità.
“Il problema – scrive il Report – è abbastanza complesso, anche in relazione al fatto che nel periodo di realizzazione dei piani il sistema Ecm ha affrontato un lungo periodo di transizione che non ha consentito una risposta sempre pronta ed efficace”.
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