Gli enti Uneba si sentono appieno parte del Sistema Sanitario Nazionale, come ha ricordato il presidente Franco Massi al convegno di Padova. Per questo chiedono di poter assumere a termine personale medico ed infermieristico di nazionalità estera, purché operante ed iscritto negli albi professionali del Paese di provenienza, esattamente come possono farlo gli enti del SSN, per tutta la durata dell’emergenza epidemiologica.
Con la differenza che, nel reperimento di infermieri, gli enti del settore sociosanitario come quelli Uneba sono molto più in difficoltà di ospedali e aziende sanitarie. Perché infermiere e infermieri, durante la pandemia, hanno lasciato gli enti del sociosanitario per andare a lavorare nella sanità pubblica. E altre ed altri ancora potrebbero farlo ora che riaprono ospedali Covid (come quello alla Fiera a Milano) e che prendono il via i bandi per i posti da infermiere di comunità. Nuove forti difficoltà per carenza di risorse umane sono prossime, per gli enti Uneba, o sono già in corso.
Il presidente Uneba Franco Massi e il segretario Luciano Conforti hanno presentato questa drammatica situazione al Ministro della Salute Roberto Speranza con una lettera del 20 ottobre.
“Poiché – scrivono Massi e Conforti a Speranza – ci sentiamo parte del SSN nel suo complesso, come componente sussidiaria e contrattualizzata, riteniamo di poter a nostra volta fruire della possibilità di reclutare all’estero, alle medesime condizioni, personale medico e infermieristico destinato a far fronte alle fasi epidemiche di prospettiva.
Sarà gradito, On.le Ministro, un cenno di conferma sulla correttezza di questa nostra impostazione, onde poter tranquillizzare gli Enti Gestori confermando loro questa aggiuntiva opportunità”.
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