Comunicato stampa congiunto di UNEBA TOSCANA ARET-ASP ANASTE ARSA ARAT AGESPI
Le grande maggioranza delle Residenze Sanitarie Assistenziali della Toscana ( oltre 170 tra presenti e RSA rappresentate ) riunite in video conferenza il giorno 20 agosto 2020 hanno dichiarato lo stato di agitazione del settore per la pesante situazione economica in cui versano, con rette inadeguate rispetto alla qualità e complessità delle prestazioni assistenziali richieste, per gli oneri sostenuti –e da sostenersi -per contrastare il COVID 19 e le contraddittorie misure disposte da indirizzi delle ASL e dalla delibera del 2 agosto 2020 n° 1130 della Regione Toscana, in materia di prevenzione del COVID 19 all’interno delle RSA.
Tutte richieste avanzate ripetutamente ai massimi livelli del governo regionale, senza alcun concreto riscontro.
Le RSA chiedono nuovamente all’attuale Giunta Regionale provvedimenti urgenti e concreti nei prossimi giorni prima della conclusione del suo mandato:
- riconoscere al sistema delle RSA Toscana, che ha retto l’impatto con il virus e contenuto il contagio con l’80 % delle strutture senza un caso di COVID 19 , il ristoro dei maggiori oneri sostenuti in questi mesi per materiali, organizzazione, DPI e per la pesante diminuzione dei ricavi determinata dalla riduzione dei posti letto, blocco nuovi ingressi, chiusura dei centri diurni. Assicurando altresì le risorse per contrastare il COVID 19 nelle prossime settimane e mesi, sino all’arrivo del vaccino, come del resto fatto dalle Regioni Emilia Romagna , Marche ecc.
- assegnare alle RSA una ben più adeguata quota sanitaria (fino ad oggi 1 € di aumento in 10 anni) a carico della Regione /ASL per poter garantire la continuità e la qualità delle prestazioni assistenziali erogate agli anziani non autosufficienti ospitati, sempre più gravi, il rinnovo/applicazione dei contratti di lavoro e la sopravvivenza stessa di molte aziende sia pubbliche che private profit e non profit.
- maggior coordinamento ed omogeneità di direttive tra Regione ed ASL e il congelamento della delibera della giunta regionale della Toscana n.1130 del 3 agosto scorso (“Linee di indirizzo regionali per la gestione delle strutture residenziali sociosanitarie nel graduale superamento dell’emergenza COVID-19”), attivando un tavolo tecnico Regione –RSA per risolvere, ai fini di un efficace contrasto al COVID 19 , le contraddizioni e gli elementi di investibilità contenuti nella citata delibera. Nella attesa della attivazione di tale tavolo le RSA si asterranno, previa comunicazione al Sindaco della propria città, dall’ applicare quelle parti della citata delibera che esporrebbero a grave rischio le comunità di anziani e il personale dipendente.
In assenza di tali misure le RSA non saranno in grado di assicurare un’adeguata tenuta alla nuova prevedibile ondata di contagi e saranno costrette a procedere alla messa in cassa integrazione di c.a 1000 dipendenti in esubero per la riduzione posti letto, conseguente alle modalità di quarantena preliminare all’ingresso di un nuovo ospite o al rientro da ospedale e per la chiusura centri diurni per anziani non autosufficienti interni alle RSA.
Su questi temi è convocata una manifestazione pubblica delle RSA Toscane per lunedì 14 settembre alle 11 in Piazza del Duomo a Firenze.
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