La Regione Toscana ha approvato la riforma della sanità, con l’obbiettivo dichiarato di migliorare la qualità e assicurare la sostenibilità, ma pure, tra gli altri, di garantire l’integrazione sociosanitaria e valorizzare e integrare gli operatori privati accreditati. Il consiglio regionale ha approvato a maggioranza il testo, introducendo alcune modifiche rispetto a quello approvato dalla Commissione sanità. In particolare, viene istituito il dipartimento dei servizi sociali, per dare più forza alle integrazioni socio-sanitarie.
La riforma prevede il passaggio da dodici unità sanitarie locali a 3: azienda Usl Toscana Centro, azienda Usl Toscana Nord Ovest, azienda Usl Toscana Sud Est.
Dal 1° luglio 2015 le Asl saranno commissariate. Dal 1° gennaio 2016 nasceranno tre aziende dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia imprenditoriale.
Si prevede quindi un rafforzamento del ruolo dell’area vasta, intesa come sede di attuazione della programmazione strategica regionale.
E’ comunque del primo passo di un iter più ampio. Entro il 30 settembre con la giunta dovrà presentare un progetto di legge sul nuovo assetto istituzionale ed organizzativo del servizio sanitario regionale.
La legge prevede il consolidamento del modello zonale distrettuale per i servizi sociosanitari. In particolare, sono competenze della zona-distretto l’organizzazione della presa in carico e dei percorsi assistanziali delle cronicità, delle fragilità e delle complessità, l’organizzazione della continuità assistenziale e dell’integrazione sociosanitaria e la gestione del sistema dei presidi sociosanitari territoriali.
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