Sedie a rotelle più eleganti e più funzionali. Più facili da spingere o da far entrare in auto.
Il sito Superabile segnala alcuni progetti che ripensano le sedie a rotelle.
LA SEDIA CHE STA IN BORSA
Uno è quello di Duncan Fitzsimmons, studente al Royal College of Art di Londra: come vedete nelle foto sotto, si tratta di una sedia che, spiega Superabile, ”è piccola e facile da far entrare anche nelle automobili utilitarie, perché è dotata di ruote grandi ma pieghevoli, che da tonde diventano ellittiche”. La sedia a rotelle è di dimensioni così ridotte da poter essere riposta in due borsoni. Qui maggiori informazioni (in inglese).
NON SPINGI, MA REMI
La “Rowheel” è progettata dall’ingegnere statunitense della Florida Salim Nasser. L’obbiettivo è creare una sedia a rotelle che renda più facile spingersi per chi ci sta sopra, evitando infortuni o dolore alla parte superiore del corpo. Per farlo, la “Rowheel” prevede che il movimento non si ottenga non spingendosi ma con un movimento simile al remare (row in inglese). Non si tratta di una speciale sedia a rotelle, ma di un meccanismo applicabile su qualsiasi sedia a rotelle. E’ stato costruito un prototipo, ma non c’è ancora una versione in commercio. Qui sotto immagini del prototipo e del progetto. Qui maggiori informazioni (in inglese).
COMANDI MULTIPLI
Infine, il dipartimento di Robotica e intelligenza artificiale del Politecnico di Milano sta sperimentando “Lurch”, un prototipo di sedia a rotelle robotizzato, che si muove addirittura solo col pensiero. “Per il momento – spiega Superabile – sono state messe a punto diverse modalità di interazione, che permettono di far muovere la sedia con sistemi diversi, a seconda delle esigenze di chi la usa: un semplice joystick wireless oppure un’interfaccia touchscreen, un apparecchio per il comando remoto applicabile da un’altra persona, fino al sensore in grado di percepire i movimenti di occhi e muscoli facciali e trasformarli in comandi per la carrozzina. Lurch, inoltre, è dotata di sensori che le permettono di evitare da sola gli ostacoli. E presto dovrebbero arrivare anche i comandi vocali, mentre è in fase di studio l’interfaccia che consentirebbe di impartire il comando con il solo pensiero, in gergo brain-computer interface”.
Qui per saperne di più.
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