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Tecnologia al servizio dei più fragili e trasformazione digitale delle strutture sociosanitarie

Rendere la vita più facile a chi è fragile rende la vita più semplice a tutti: ai familiari, a chi se ne prende cura professionalmente, alle istituzioni e, ovviamente, alle stesse persone fragili: anziani, bambini, persone con disabilità.

 

Per questo l’associato Uneba Veneto Opera Immacolata Concezione organizza per mercoledì 26 settembre dalle 9.30 all’auditorium Pontello all’interno del Civitas Vitae, in via Toblino 53 a Padova, “Fragilità e Nuove Tecnologie – Semplificare i processi e abilitare nuovi servizi” , un momento di riflessione su come la tecnologia può rispondere a bisogni emergenti degli assistiti, riqualificare i servizi e abilitarne di nuovi e uno sguardo ai  percorsi possibili di trasformazione digitale per le realtà sanitarie e assistenziali.
 

 

COMUNICATO STAMPA DELL’EVENTO

Facilitare la vita a chi è fragile rende la vita stessa più semplice a tutti: ai familiari, a chi se ne prende cura professionalmente, alle Istituzioni e, ovviamente, alle stesse persone fragili (siano esse anziani, bambini, disabili).

Una gestione tradizionale di un’organizzazione, basata sull’utilizzo della carta, oggi non è più in grado di soddisfare tutte le moderne esigenze operative, sia per quantità sia per qualità sia per tempestività dei dati. Intraprendere un percorso di  trasformazione digitale, per quanto complesso e preoccupante possa apparire, è di fatto quindi una scelta obbligata.

Dopo il saluto di Francesco Facci presidente di Uneba Veneto, grazie all’introduzione del prof. Paolo Gubitta, il qualificato panel di speaker accompagnerà i presenti in un percorso di conoscenza sia del contesto generale di un mondo sempre più digitale (a partire dalla Sanità e dalle sue interazioni con il cittadino) sia delle buone pratiche applicative utili a rendere il processo di trasformazione digitale un traguardo possibile e non una faticosa odissea.

Le relazioni saranno svolte da Lorenzo Gubian di Azienda Zero, Agostino Santoni di Cisco-Meraki, Piergiorgio De Campo di Noovle, Paolo Semprini di Advenias, Umberto Ferri e Matteo Savoldi di Medas e Livio Pianura di Logostech – innovactive minds).

“Per noi – dice il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci-, l’investimento in tecnologia rappresenta uno strumento per perseguire oggi la mission assegnataci dai nostri fondatori già nel 1960: essere al servizio della persone e della famiglia.

Quindi, per fare un solo esempio tra i tanti possibili: un nuovo programma in cui registrare le condizioni di salute dei nostri ospiti ed un nuova misura di sicurezza per i dati sensibili che gestiamo sono un buon investimento se portano, in ultima analisi, a far vivere meglio l’anziano, la persona con disabilità, il minore.

E proprio come l’assistenza alla persona fragile ottiene risultati migliori se svolta in rete e in collaborazione tra noi del non profit e le istituzioni pubbliche, così la trasformazione digitale è tanto più efficace -per il bene delle persone fragili- se è condivisa, con il settore pubblico, e con la Regione Veneto in particolare. A cui offriamo tutta la nostra disponibilità per costruire assieme un percorso di crescita digitale di cui beneficino tutti gli abitanti del Veneto, in particolare nel momento dell’incontro con la fragilità”

La fragilità – afferma Paolo Gubitta, direttore scientifico dell’Osservatorio Professioni Digitali dell’Università di Padova – non è più oggi solo una condizione fisica ma ormai anche una sorta di atteggiamento mentale, che coinvolge non solo l’anziano o il bambino ma anche il cinquantenne incapace di usare il nuovo computer al lavoro o la donna di mezza età che non riesce a destreggiarsi con la prenotazione elettronica di una visita medica. Il raccontare in modo pratico le esperienze positive di chi sta riuscendo a scavalcare il muro del digitale (senza farsi troppo male..) è sicuramente una buona prassi ed un supporto per tutte quelle persone o organizzazioni che, ferme e piene di dubbi dall’altra parte del fiume, non hanno ancora trovato il coraggio di passare dalla tradizionale “sponda” analogica a quella odierna, forzatamente ad alta concentrazione digitale”

“Prima di avviare il processo di digitalizzazione, la Fondazione OIC gestiva ingenti moli di dati su carta che non consentivano una mappatura in tempo reale delle esigenze dei pazienti e della struttura – ha affermato Piergiorgio De Campo, CEO di Noovle –    Noi di Noovle siamo orgogliosi di offrire alla Fondazione un’attività di supporto continuativa  per poter sperimentare un modo nuovo di immaginare l’assistenza alle persone anziane e condividere informazioni ed esperienze.”

“Alla luce dei cambiamenti normativi a livello regionale e nazionale, il settore socio sanitario sta vivendo una trasformazione che impatta su tutta la filiera dei servizi in capo agli Enti Erogatori. – ha affermato Paolo Semprini, CSO di Advenias – Vivere il cambiamento deve essere la linea direttiva per superare la digitalizzazione dei processi della cartella sanitaria senza soccombere. Ridisegnare i macro processi in modo integrato: dalla  Accoglienza al PAI, dalla Pianificazione delle Attività e la loro rendicontazione alla marginalità dei servizi.”

“La tremenda velocità e disponibilità di tecnologia all’interno delle organizzazioni rischia di spostare l’attenzione dal fine al mezzo, producendo risultati legati alla sua introduzione spesso inefficienti o addirittura disastrosi. – ha affermato Livio Pianura, Presidente di Logos Technologies – Logos è partner fiduciario di Fondazione OIC Onlus e la accompagna nella direzione di una rivoluzione tecnologica consapevole che parte dalla comprensione delle reali esigenze, si fonda su un uso cosciente ma evolutivo della tecnologia ed è al contempo in grado di restituire valore e vantaggio competitivo grazie alle logiche dell’outsourcing di processo.”

Nella sessione pomeridiana sarà possibile approfondire i vari argomenti trattati in brevi workshop tematici.

 

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