Il decreto interministeriale del Ministero del lavoro e Ministero dell’economia del 26 maggio 2016 estende a tutta Italia il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), una misura contro la povertà rivolta a famiglie con almeno un figlio minorenne o disabile, oppure di una donna in stato di gravidanza, ed Isee inferiore a 3 mila euro. Per ogni caso viene fatta una valutazione multidimensionale del bisogno, in base a diversi parametri, e l’aiuto arriva in base al punteggio: la base è di 80 euro al mese a persona.
Ecco i criteri per l’assegnazione del SIA.
Le risorse a disposizione del SIA per il 2015 sono 750 milioni.
Si potrà fare richiesta di SIA dal 2 settembre 2016, e il contributo arriverà entro due mesi dalla richiesta: sarà una tessera per fare acquisti di beni o servizi, che ogni due mesi viene ricaricata automaticamente.
Per poter ottenere questo contributo, il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa (ricerca di lavoro, partecipazione a corsi di formazione, etc.) sostenuto da una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei Comuni in rete con gli altri servizi del territorio e con i soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità.
Regioni e Province autonome possono scegliere di integrare e arricchire, a beneficio dei propri cittadini, il Fondo Carta Acquisti, da cui arrivano le risorse per la SIA.
Il SIA, promette il ministro del lavoro Giuliano Poletti, “è di fatto una misura ponte, un’anticipazione del reddito d’inclusione – sottolinea il Ministro – che sarà operativo a partire dal 2017 dopo l’approvazione della legge delega per il contrasto alla povertà da parte del Senato”.
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